Ciao Sergio! ti ringrazio molto! In realtà rappresenta anche l’argomento della mia tesi magistrale, anche se sarebbe interessante estenderlo a più tipologie di ponte, come strallate o sospese oltre che a travata, ma vediamo cosa riesco a tirar fuori intanto! ps: ho dovuto apportare delle modifiche alla superficie iniziale allargandola con due campate esterne, solo che tramite il comando “surface from points” non mi genera più la superficie che contiene tutta la successione di punti. Dove sbaglio?
In realtà le due linee di estremità le potrei anche non suddividere in punti intermedi se può semplificare la modellazione.
Ciao Leonardo
la butto li. Perché non ti calcoli tu gli spostamenti e quindi la deformata delle travi e dei traversi costruendoti la matrice di rigidezza? Non è difficile perché travi principali e traversi sono ortogonali e l’unica variabile è la Z togliendoti tante rogne nel definire i vincoli interni e labilità date dal modello 3d.
Sergio
Ciao Sergio, ammetto che non saprei come procedere e soprattutto che vantaggio potrei trarne. L’idea è quella di ottenere un modello tramite grasshopper per poi esportare un modello in IFC per passare a Revit e Sofistik per le verifiche strutturali da normativa e la realizzazione degli esecutivi con tutti i vari particolari. Pensi che possa fare al caso mio calcolarla?? Chiedo perché, come sai, già mi destreggio tra le poche cose che attualmente so
Comunque sono riuscito a risolvere il problema della superficie, ma mi si presenta un nuovo problema purtroppo… (man mano che si va avanti mi sembra solo intoppi di incontrare ). Per caso ti intendi un pò di Karamba? Provo a spiegare lo stesso nel caso qualcuno possa aiutarmi: volendo realizzare la connesione tra gli elementi reticolari e la trave, ho pensato di generare degli elementi rigidi di connessione passanti per il baricentro della trave in corrispondenza delle intersezioni, di modo da avere 3 punti totali lungo la stessa sezione, ottenendo cosi i punti cui collegare le aste. Il problema è che non riesco in nessun modo a far si che questi elementi verticali seguano la deformata delle travi (oltretutto il programma non collabora nel caso in cui io non conferisca comunque una sezione agli stessi). Suggerimenti??
Ciao Leonardo
karamba … , non me ne vogliano gli sviluppatori, ma già il nome non mi ispira …
Battute a parte, non conosco l’oggetto della tua tesi e trovo difficoltà a darti suggerimenti. Ti ho consigliato di calcolarti la matrice di rigidezza per determinare gli spostamenti e quindi le sollecitazioni perché sono i veri numeri che ti permetteranno di dimensionare correttamente la struttura. Se la soletta viene discretizzata in shell le sollecitazioni delle travi principali in acciaio saranno sottodimensionate. Se karamba non ti permette di discretizzare le aste del traverso in beam con cerniere interne alle estremità (ovvero solo sforzo normale), il traverso risulterà più rigido con tutte le conseguenze.
Ciao!
Sergio
Buonasera Sergio, scusa il ritardo nella risposta. Grazie della spiegazione! Direi che sono riuscito a fare ciò che volevo seppur non con facilità lo ammetto, ma mi chiedevo, come mai dici che se la soletta viene discretizzata in shell, le sollecitazioni delle travi principali saranno sottodimensionate? In realtà nel meccanismo resistente reale, la soletta funge da ripartitore per le sollecitazioni su di essa gravanti nelle travi principali così come fa una “membrana” appunto, no?
Per il problema traversi, mi hanno risposto gli sviluppatori stessi di Karamba dicendo che avrei dovuto realizzare degli elementi rigidi verticali a fine/inizio trave e lungo la sezione della stessa per collegare i traversi, ed impostando a questi una cross section di tipo “spring” e variando i parametri di rigidezza traslazionale e rotazionale in modo da far venire risultati coerenti e non avere incongruenze nella matrice di rigidezza originaria.
Oggi per pura curiosità, ho provato a lanciare l’ottimizzatore specificando come parametri modificabili l’interasse tra le travi (variabile da 3 a 6 metri) ed il numero delle travi stesse (variabile da 2 a 5), impostando come funzione obiettivo la minimizzazione del massimo spostamento del modello, ottenendo il grafico corrispondente e la descrizione di esso, solo che non so bene interpretare i risultati, nè identificare quale sia risultata la migliore soluzione di quelle iterate. Qualcuno che mi da un aiuto a riguardo?
Ciao Leonardo
intendendo che devi verificare che la larghezza collaborante della soletta in c.a. corrisponda all’interasse delle travi principali.
Sergio