A.I. in aiuto nell'uso di Grasshopper

Buongiorno a tutti,
in questo periodo mi sto un po’ aggiornando riguardo l’intelligenza artificiale e sto scoprendo delle potenzialità notevoli che potrebbero colmare dei divari di linguaggio tra uomo e software, insomma un passo ulteriore nell’usabilità.
In particolare vista la mia personale difficoltà ad approcciare a Grasshopper, che mi accomuna a tantissime altre persone che usano Rhinoceros, mi chiedevo se possiamo aspettarci una intermediazione dell’A.I. nel tradurre le nostre richieste nella programmazione di operazioni tramite Grasshopper.
Mi spiego meglio (disse il paracadute :smile: ), se io chiedessi ad un’interfaccia A.I. opportunamente istruita nell’uso di Grasshopper, che mi serve una determinata cosa potrebbe tradurre questa richiesta in un risultato consentendomi di concentrarmi sull’idea e non sulla programmazione?

Molti di voi storceranno il naso ma secondo me amplierebbe il bacino di utenza di Rhino+Grasshopper e verrebbe molto più incontro all’utente.

Che ne pensate?

Ciao Paolo, bella riflessione…
anch’io sto monitorando l’evoluzione sull’AI. Non sono “un’informatico” e difficilmente arriverò ad avere un’approccio informatico alla programmazione. So che sto affermando qualcosa di forte… ma è quello che ho pensato quando ho iniziato a capire il ragionamento che sta dietro all’utilizzo corretto di Grasshopper.
Devo dire che, però, dalle prime volte che lo ho usato ad oggi, pur non essendo un’informatico nativo, le legiche di programmazione di Grasshopper mi sono sempre più chiare ed è quello che cerco di far passare come concetto primario in che è riluttante nel usare Grasshopper.
Circa la AI non so se sarà possibile , in tempi brevi, arrivare a far gestire le definizioni di Grasshopper direttamente dall’AI digitando “desiderata” o partendo da schizzi o immagini.
Non mi meraviglierei se si arrivasse a questo. Già ci sono sistemi che generano modelli tridimensionali ma siamo solo all’inizio di un percorso e i risultati che vedo non hanno gli standard di una progettazione professionale

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Vedi Riccardo, ho visto far fare all’A.I. cose che non pensavo possibili. Fanno creare immagini e mondi con una facilità incredibile, quindi secondo me istruire nell’uso di Grasshopper un ChatGPT potrebbe essere una passeggiata, lo sforzo per l’utente sarebbe solo quello di formulare correttamente la richiesta.

Capisco che chi ha iniziato a capire la logica di Grasshopper poi non richieda altri intermediari ma io non sento la necessità di usarlo se non una o due volte l’anno, e non posso mettermi a ristudiarlo tutte le volte, mentre la modellazione Nurbs la uso giornalmente.

Secondo me è un’opportunità anche per la stessa Mcneel.

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ciao
Tipo questo?
https://www.food4rhino.com/en/app/raven-0

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Caspita che velocità, non fai in tempo a esprimere un’idea che c’è già qualcuno che ci ha pensato :smile:
Appena ho tempo approfondisco, Grazie

Essendo in pensione, mi interesso di AI .Ho posto questa domanda a Perplexity ,:
Come posso utilizzare Grasshopper per verificare se due piani sono paralleli ?

Ecco la Risposta (NB non avendo più Rhino non sono in grado di provare la correttezza)

Per verificare se due piani sono paralleli utilizzando Grasshopper, puoi seguire questi passaggi:

  1. Ottieni le normali dei piani: Utilizza i componenti di Grasshopper per estrarre le normali dei due piani. La normale di un piano è un vettore che indica la direzione perpendicolare al piano stesso.

  2. Verifica la parallelità delle normali: Due piani sono paralleli se le loro normali sono parallele. Puoi utilizzare il componente “Cross Product” per calcolare il prodotto vettoriale delle due normali. Se il risultato è uno zero vettore (o molto vicino a zero), significa che le normali sono parallele e quindi i piani lo sono anch’essi.

Ecco come potresti implementare questo in Grasshopper:

  • Componenti necessari:
    • Plane (per definire i piani)
    • Normal (per estrarre le normali dei piani)
    • Cross Product (per calcolare il prodotto vettoriale delle normali)
    • Boolean (per verificare se il risultato è vicino a zero)

Definizione in Grasshopper:

text

# Definisci i piani
Piano1 = Plane(x, y, z, nx, ny, nz)
Piano2 = Plane(x, y, z, nx, ny, nz)

# Estrai le normali
Normale1 = Normal(Piano1)
Normale2 = Normal(Piano2)

# Calcola il prodotto vettoriale delle normali
ProdottoVettoriale = CrossProduct(Normale1, Normale2)

# Verifica se il prodotto vettoriale è vicino a zero
SeProdottoVicinoAZero = Boolean(ProdottoVettoriale.ApprossimazioneAZero)

# Risultato
PianiParalleli = SeProdottoVicinoAZero
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Secondo me questo è uno step ancora intermedio.
Bisognerebbe fare ancora un passo oltre.

Assolutamente da provare. Grazie Ric!

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Ciao Paolo

Non so se capisco bene …
A me sembra che l’obiettivo sia descrivere la forma voluta alla AI ed ottenere di conseguenza la definizione GH.
Cioe’ lasciare alla AI la costruzione della procedura usata, quindi componenti e collegamenti vari …

Mentre usando dell’interfaccia tradizionale di Rhino non hai problemi a decidere tu la sequenza dei comandi.

Se e’ cosi’ mi chiedo: perche’ questa differenza ? :thinking:

Forse parli di problemi (da risolvere con GH) complessi, che richiedano una struttura dati a sua volta complessa ?
( Ho sempre trovato gli ‘alberi’ di GH piuttosto indigesti … :blush: )
Premetto che non conosco la AI quindi mi baso sul poco che vedo in giro … :blush:
Dubito che attualmente una AI sia in grado di costruire da zero e senza la tua supervisione una definizione di GH complessa, con una struttura dati non banale, in modo affidabile.

L’esempio postato da Mario a me sembra estremamente semplice, eppure l’output della AI pare approssimato.
Suppongo che intenda indicare i vari componenti GH da utilizzare, ma non riesco a capire a cosa corrisponda quell’ ApprossimazioneAZero.

Ma puo’ essere una mia mancanza, anch’io come Mario sono in pensione, e non uso piu’ Rhino quindi non sono aggiornato … :blush:

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Un saluto a tutti.

Ciao Riccardo, dipende dal tipo di modello.
Se parliamo di free-form, esistono già strumenti in grado di ottenere risultati notevoli.
Ne posto uno, generato semplicemente chiedendo: “disegna una testa di pantera”.
In ogni caso, il settore evolve a una velocità impressionante e credo (o temo) che arriverà a fare praticamente tutto.
Le versioni di AI che vediamo oggi sono, secondo me, solo la punta dell’iceberg.
Se sono già accessibili al pubblico, figurati cosa potrebbe esistere – e da quanto tempo – in ambiti militari, governativi e simili.

Pantera AI.3dm (1,3 MB)

Ciao Emy.

concordo, ma stiamo sempre osservando solo la punta dell’iceberg.
Ogni tanto uso ChatGPT per scrivere piccoli script in Rhino, giusto per restare in un ambito che conosci bene.
Certo, spesso servono correzioni, a volte per dettagli banali, e in alcuni casi non si riesce a ottenere esattamente il risultato desiderato.
Dobbiamo però considerare che GPT non può effettuare test né memorizzare nulla di quella specifica esperienza.
Ora, immagina cosa succederebbe se avesse accesso diretto alla mia macchina e potesse ricordare tutte le esperienze di scripting fatte fino a quel momento…

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Il peggio possibile

“Eccoci all’ acqua” diceva Pieraccioni.

La cazzata dell’ “AI”" è servita.
La strada delle normali è esattamente quella che ho usato nella definizione fatta in altro post su questo tema. Quello che l’Intelligentone Artificiale non tiene conto è che due Srf possono essere parallele ma con normali flippate. Quindi occorre tenere in conto anche il caso di normali opposte. Cosa della quale, in quella specie di lista della spesa, non vedo traccia.

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Sì Emilio, il concetto è questo, sia per oggetti semplici che complessi che richiedano una definizione GH, questo proprio per scavalcare l’interfaccia GH con la relativa procedura e farla usare a GPT.

Come Fabio sono convinto che l’A.I. che vediamo è solo la punta dell’iceberg e che si riesca fargli fare tutto quanto a noi può risultare più indigesto ma “ATTENZIONE” , sotto la nostra “supervisione”!
Noi siamo quelli che hanno le idee, indicano la direzione e controllano il risultato! C’è da stare molto attenti con l’A.I. che si rischia di lasciarsi andare troppo facendosi guidare anziché guidare.

Caro Paolo, questo è volere il nano più alto del mondo. Quando l’iceberg sarà emerso… la supervisione te la SCORDI…

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Sì Giuseppe, siamo all’inizio, è ovvio che la nostra supervisione sia necessaria e piano piano le A.I. apprendono e non sono soggette a distrazioni.

Dici che ci faremo comandare? Spero proprio di no

Speri male. Questa è esattamente la stessa storia dei nostri imprenditori italiani “padreternucci” che hanno spostato in Cina per far costruire facile e a poco prezzo quello che poi vendevano con profitti maggiori. Quando i Cinesi, giustamente hanno imparato, si sono mangiati tutto.
E non solo ci faremo comandare, prima ci faremo prendere per il culo. Cosa che sta già ampiamente avvenendo con le falsificazioni in ogni campo.
Questa è come l’energia atomica. Prima cosa devi averla. Non è “democratica”. poi devi averla e usarla per il bene. La storia dell’uomo non mi pare deponga per una visione ottimistica. La mia opinione personale è irrilevante. Bastano i fatti.

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Sono un ottimista di natura :wink:.
Premesso che il progresso non lo fermi, quello che puoi fare è cercare di usarlo a tuo favore, o più in generale per il bene di tutti.
L’esempio che hai fatto del dare tutto in mano ai cinesi (che tra l’altro condivido con te) è proprio quello che ci deve far capire cosa non bisogna fare.
L’A.I è uno strumento che come l’energia nucleare la puoi usare per il bene o per il male, come anche una semplice forchetta, dipende da te.

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Spero di sbagliare ma sono convinto che verrà usata male.
Concordo con Giuseppe, basta vedere i fatti. :rage:

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5000 anni di storia dell’uomo dimostrano che “capire” non è il nostro forte.
Tendo a credere al dato statistico piuttosto che al sentiment.

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