Questa IA non potrebbe fare da supporto per lo sviluppo di codice all’interno di qualsivoglia software, tra cui anche Rhino?
Non sono molto esperto di questi argomenti, ma se chiedessimo all’IA di sviluppare qualcosa di più robusto per quanto riguarda l’annosa questione dei fillet, per esempio, non sarebbe meglio per tutti?
Sembra che possa fare di tutto; la si può addestrare per risolvere tante problematiche…
Mi incuriosisce molto tale tecnologia applicata al cad/render in particolare.
David, non so fino a che punto sia arrivata su queste cose,
di sicuro si sta parlando che riesce a realizzare foto vere di situazioni mai avvenute
nel senso che le foto realizzate con IA non è possibile smentire che sia un montaggio
non so per la programmazione seria
nel caso si potrebbe iniziare con i render
chissà vediamo cosa ne esce fuori ahahahah
da quello che ho visto, nei casi semplici, riesce a realizzarli senza problemi,
sui codici complessi non credo che si è arrivati a tale livello,
a limite si potrebbe far scrivere tanti piccoli codici
poi dovresti essere tu a modificarlo e adattarlo.
edit:
infatti anche alcuni giornalisti, fanno scrivere le prime bozze degli articoli giornalistici
eeee non credo proprio stiano a questi livelli onestamente,
realizzare un intero programma per lavorare coi solidi
personalmente credo oggi se ne parla tanto ma molto è per pubblicità
che siano arrivati ad un buon livello di sicuro, ma interfacciarsi con IA fargli una richiesta per eseguirla
staimo ancora lontani, ci riusciranno di sicuro ma non proprio a breve tempo questo sono convinto.
Tutta questa paura delle macchine, non la vedo. Quello che nella storia ha fregato l’uomo sono le emozioni, che fanno scattare gli impulsi più bassi. Se le macchine hanno solo intelligenza razionale, devono solo trovare soluzioni a problemi nel più breve tempo possibile, niente altro. Ovviamente un po’ di paletti morali ci vorranno, ma bastano le tre leggi della robotica di Asimov.
Le macchine, con la loro automatizzazione, non spaventano di per sé; ciò che potrebbe sconvolgere, nonché suscitare non poche perplessità, è la volontà di trasformare queste macchine in umanoidi, in robot sempre più senzienti con caratteristiche simili a noi esseri umani.
All’interazione uomo-uomo si affianca quella uomo-macchina, mai come adesso.
Sulla base di tali considerazioni, sarebbe opportuno trovare al più presto, prima che scappi di mano l’intera faccenda, una regolamentazione, poiché questa ricerca spasmodica della umanizzazione della macchina, comporta problemi di natura etico-sociale, magari non visibili nell’immediato, cui potrebbero avere ripercussioni negative nella nostra vita quotidiana, soprattutto in campo lavorativo.
(immagina, tu progettista che, un giorno non molto lontano, possa essere sostituito con una IA che svolge la tua stessa mansione ma ad una velocità senza precedenti; un avvocato umanoide che arringa in tribunale meglio di un umano; un ingegnere artificiale che sviluppa calcoli statici in men che non si dica, senza scomodare manuali o software dei più disparati).
In un mondo ideale potrebbe funzionare tutto alla perfezione ma, come sappiamo, la realtà è ben diversa, pone questione complesse e si intreccia con molteplici variabili e contingenze.
A me non spaventa il robot, bensì l’umano che sta dietro quel robot; mi fa paura il fine, come queste tecnologie potrebbero degenerare e sovrastare la nostra umanità già minata e compromessa.
È la logica del transumanesimo che mi desta sgomento. Spero che tu ne sia a conoscenza; non parliamo di film astrusi o di banali simulazioni…
Secondo me l’umanizzazione del robot ha poco senso di per sè. Creare dei robot umani può servire a migliorare l’interazione emotiva con le persone in alcuni e limitati ambiti ma niente altro. Per svolgere mansioni non serve. Inoltre tutto ciò che è creativo non ha senso farlo svolgere ai robot. Mi va bene che i robot materializzino le “nostre” idee, che facciano loro il lavoro pratico, noi sfruttiamo invece la nostra peculiarità unica che è la creatività, sensibilità, in sintesi umanità. Perderemo diciamo quei compiti noiosi, gravosi, ripetitivi o meccanici a favore di un livello più alto e una vita più rilassata …forse.
Ovvio che tutto può essere usato in bene o in male, se ne parla fin dall’avvento della rivoluzione industriale. Dietro c’è sempre l’uomo, solo di quello dobbiamo temere.
Mi sa che non possiamo mica essere tutti creativi… ci sono anche quelli che hanno piacere di fare quel tipo di lavoro “noioso” e ripetitivo che non li stressa sotto il punto di vista intellettivo.
Tolti i lavori manuali… cosa farà una fetta della popolazione?
Ci preoccupiamo di non mandare avanti solo le vetture elettriche per evitare di lasciare a casa tutto l’indotto che deriva dalla produzione dei motori endotermici… figuriamoci se cominciamo a togliere tutti i lavori che non siano di “alto” livello… l’elite dell’elite e così via…
E dalle ingiustizie poi arriva la guerra…
Credo che non serva che le macchine prendano il potere, ci autodistruggeremo prima sottovalutando le cose più “sciocche”.