I limiti di GH

La discussione sulle dimensioni di un file gh é stato più volte discusso sul forum.
Si consiglia di suddividere in moduli usando stream data in/out per comunicare tra moduli.

MetaHopper ha delle funzioni interessanti per bloccare/sbloccare una serie di componenti in modo da recomputare solo la parte desiderata e velocizzare il tutto. Ti consiglio telepathy per togliere di mezzo quegli spaghetti che rendono illegibile un file complesso.
Gd

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Un metodo semplice.
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enable.gh (79,5 KB)

Potresti spiegarmi come?


non credo di poter suddividere in moduli, tutto è estremamente interconnesso e i fili per me sono estremamente utili per tenere traccia del flusso di dati, di come si evolve e da cosa ogni parte è condizionata.

Non so voi, ma guardando questo diagramma di flusso, lo chiamo così, mi viene il mal di testa!
Penso a chi volesse approcciarsi a GH, senza essere programmatore, ingegnere, astrofisico… scoraggerebbe chiunque. :relieved:
Ma che sono quelli, capelli, peluria? Scusate, ma non riesco a resistere… :joy::joy::joy:

Ti assicuro che è molto meno complicato di quanto sembri; certo ti consiglierei qualcosa di un po’ più semplice di un aereo per iniziare :wink:

Io li definirei “il filo dei tuoi pensieri”.
Una definizione di GH, non è altro che la sequenza dei comandi che utilizzi in Rhino ed i fili sono i collegamenti che trasportano il risultato di un comando ad un altro.

Certo alcune cose in GH vengono meglio con comandi diversi rispetto a Rhino.
Ad esempio se in Rhino utilizzo principalmente Sweep per generare una superficie, in GH si ottengono risultati migliori con Loft.

Io dico che se inizi non usi più Rhino.
Io ho imparato chiedendo qui nel forum, partendo da zero. Non serve alcuna qualifica, solo voglia e tempo per provare e fare qualche disegno.

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Vero.

Forse sono io che non ho alcuna voglia di applicarmi…
C’è da dire che non è un “linguaggio” comune, di quelli immediati…
Ripeto, il problema è mio, non vostro.

Comunque David, Gh funziona bene se prima sai usare bene Rhino. Personalmente resto perplesso quando viene approcciato da chi non sa modellare (bene e con consolidata esperienza). Poi molto dipende come inizi.

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Usare Rhino BENE è un po’ un eufemismo per molti utenti. Ritengo che, saper fare degli sweep, qualche booleana e realizzare un oggetto a cui è applicato qualche fillet non significa saper modellare o necessariamente conoscere approfonditamente Rhino o altro Cad (io sono tra questi).
L’esperienza si acquisisce col tempo, con la dedizione e con tanta passione e voglia di fare. Il resto è fuffa!

Se dovessimo scremare tutti gli utilizzatori di Rhino, rimarresti tu e qualche altro! (tra quelli che conosco qua dentro, anche se non in modo diretto).
Per tali presupposti, credo che GH rimarrà per me ancora un miraggio… o una chimera.

se vogliamo ampliare il discorso su “Usare Rhino BENE” diventa veramente complicato
essendo che “fortunatamente” Rhino è un programma che può abbracciare un’ampia platea
di utenti e di conseguenza una vasta gamma di possibili problematiche da risolvere a clienti

puoi essere un utilizzatore di Rhino da decenni aver studiato e fatto tutti i corsi che vuoi
ma se in un’azienda serve una persona che sappia usare GH oppure gli script in Vb-Py
la stessa azienda valorizzerà i candidati che risponderanno a questi ultimi requisiti.

resta il fatto che personalmente avere la piena e profonda conoscenza di come funziona Rhino
nel senso che chi conosce pienamente una curva o superficie ecc e le regole che seguono
è un patrimonio di sapere inestimato, peccato che forse nella maggior parte dei casi poco valorizzato.

Quello che dici tu attiene più alla specificità professionale, al settoriale.
Questo vale in ogni campo: puoi essere un bravissimo muratore, saper costruire ogni genere di manufatto, ma se non sai posare mosaici, magari una certa ditta non ti chiamerà mai per realizzare rivestimenti o pavimentazioni musivi.

Così come saper usare Rhino (o altro Cad) non significa essere un bravo progettista. Ma questo è un altro discorso…

Sarà limitato GH, però…

Questo è in scala 1/3 per un aeromodellista. :star_struck:

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Luca è tutto realizzato 100% in GH?

tranne motore, elica e ruote, che mi hanno passato in step.

Da profano, mi permetto comunque di fare una mia personale disamina: le parti più difficoltose sono il motore, fatto di tanti elementi assemblati, e un pochetto l’elica (ma non tanto).
Il corpo dell’aereo non mi sembra particolarmente ostico da modellare, non vedo molte continuità di superficie da dover rispettare, raccordi fantasmagorici… alla fine, con degli sweep, network e loft si fa tutto (la butto così).

La complessità risiede soprattutto nella serialità degli elementi strutturali, tipo le centine, i longheroni (non sono un esperto del settore) che si ripetono lungo il corpo centrale e le ali. Tale compito sarà stato affidato a GH, o mi sbaglio?
Pertanto, alla fine, GH ti sarà servito come “motore parametrico” da affiancare a Rhino (obbligatorio), o no?

Sto cercando di capire tutto l’approccio…

Non so che dirti. Per quanto mi riguarda fa ciò che mi stavo prefiggendo e anche più e sono già molto soddisfatto.
Quanto so lo devo anche ai signori qui presenti.

Modellare per gioco è una cosa, progettare è un altra.
Dalla disposizione della terna cartesiana (assi corpo), alla generazione dei profili (DAT delle università) , delle frecce, diedri,… è fatto secondo i canoni della meccanica del volo. Le superfici vengono generate in automatico dopo aver definito i parametri di forma in pianta e si raccordano automaticamente in continuità di curvatura (non capisco cosa intendi per “non vedo continuità di superficie da rispettare”).

I dati geometri vengono esportati da gh in un file csv e importati in matlab per lo studio delle prestazioni (che non ho fatto per questo modello che sarà fatto in scala 1/3) e il prossimo step sarà lo studio semplificato delle forze di taglio e normali agenti sui boom ( le cui sezioni sono facilmente estrapolabili con gh).
Molti copiano oggetti, ma a me piace farli come è giusto che siano, motivo per cui non ho ancora intrapreso il disegno delle eliche per i quale è necessario uno studio approfondito.
Stessa cosa il motore, quindi preferisco procurarmeli altrove, del resto mi interessano solo peso e ingombri, la trazione la gestisce matlab (sempre con un applicazione da me programmata).

Volevo capire in quali parti c’è stato il contributo di GH…
Ho compreso che alla base di tutto il tuo lavoro c’è uno studio ben preciso e ponderato.

Il mio giudizio non voleva sminuire il tuo approccio, bensì, cercava di comprenderne il senso. Non vorrei avessi frainteso.

(per continuità di superfici particolarmente complesse io intendo quelle che vengono generate nelle carrozzerie delle automobili, quindi, “automotive”).

Ma figurati, era giusto per parlarti della definizione. Il contributo gh è del 98%,il resto sono alcune curve di appoggio o peculiari di questo velivolo.
Certamente non aggiunto dettagli alle superfici (vedi le inlet) ma comunque si, non si arriva in genere alla complessità di un auto, che ha meno esigenze aerodinamiche.

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Hai perfettamente ragione David. Però fidati se ti dico che per imparare “bene” sono cruciali le prime 24 ore (se fossero di corso). Poi è vero che si progredisce rapidamente e si finiscono le cose in un modo o nell’altro ma che da un certo punto in poi diventa complicato. Molto complicato.
GH se ti appassioni non lo molli più :wink:

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