Dunque, più ci provo meno ci riesco, volevo fare una calotta in 3d ma non riesco a capire come farla, se qualcuno avesse una dritta (vi metto sotto quello che vorrei fare)
Solitamente in Rhino (e simili) si inizia disegnando le curve, quindi, il profilo dell’oggetto (pianta e prospetti)… poi passerai a generare le superfici con gli appositi strumenti…
Oppure, se hai la possibilità di avere Rhino 7 wip provi con le subD e, nel tuo caso, ci metteresti un attimo (anche se non penso tu possa avere un controllo dimensionale perfetto; dalle tue foto si notano delle quote ben precise).
In alternativa (da preferire), pazienti un po’, e vedrai che ci sarà sempre qualcuno “di buona volontà” che proverà a fare tutto il modello al posto tuo (nel sito INT fanno così; noi italiani, invece, siamo un pochetto più restii, meno espansivi, direi… è un aiuto che danno agli altri utenti ma, in realtà, è un modo per compiacere sé stessi ).
Ciao e bene arrivato al forum!
Ti spiego i punti salienti del file allegato.
Non è il solo modo per ottenere quella forma, che non è esattamente la stessa in termini di dimensioni e misure, ma il principio resta.
- Curve in rosso. La pinna è stata fatta con uno sweep2 mentre la base con RailRevolve. Se i comandi ti sono nuovi consiglio di dare un occhio all’Help in linea per capire cosa fanno.
- Posizionata la pinna e duplicato il suo bordo. Modificato il bordo ingrandendolo e scalandolo secondo necessità per ottenere la curva che poi taglierà (Trim) una parte della calotta
- Taglio della calotta con Trim effettuato da vista Top.
- Superf. di Blend (_BlenfSrf) con opzione “planar” attiva e indicando per essa una direzione parallela all’asse Z.
antenna.3dm (290,0 KB)
Spero sia utile.
Non mi risulta. Anzi: ci sono fiumi di modelli e di script e di definizioni fatte… e spesso ci vuole troppo tempo e fatica perché sia fatto per compiacere se stessi… La differenza fra discutere su cosa “si” (impersonale) dovrebbe fare (il si impersonale è la firma dei politici) e fare un modello documentato (fare, nel senso letterale del termine).
Beh, nel sito INT vedo spesso alcuni utenti particolarmente scrupolosi e impegnati a risolvere problematiche di modellazione altrui… postano soluzioni varie, si interessano a cercare il risultato migliore, ecc.
Non dico che noi italiani non lo facciamo (non a caso, poc’anzi, ti sei subito interessato al problema dell’utente sopra citato prospettando la tua soluzione) ma, forse, partecipiamo un pochetto meno alle discussioni; i vari post sono interminabili, pieni di opinioni, esempi di modellazioni, a volte anche complessi; noto una maggiore vivacità… non so, sarà una mia impressione…
Confronto impari.
Non ho capito, dici che non siamo abbastanza scrupolosi?
Mi pare che, per ogni problema postato, sia stata raggiunta una soluzione… o sbaglio?
Poi, se parliamo di numeri, allora Fabio ha già dato la sua risposta.
Ma sì, siete scrupolosi… in passato avete aiutato anche me… siete fantastici anche voi!
Forse intendevo altro… ma ha già risposto Fabio: una questione di numeri.
Comunque, se devo dirti la mia impressione, quando vedo post chilometrici che si allungano quasi per nulla (più polemica che altro) mi prende lo sconforto… sarei propenso a domanda - risposta - soluzione in 3 - 4 battute…
Poi la sezione Bar ce l’abbiamo solo noi in Italia… quindi… siamo scrupolosissimi!
Ciao Giuseppe,
ormai sono abbastanza rodato nella modellazione ma non finisco mai di imparare. Una cosa che non ho mai capito è proprio l’opzione PLANAR di BLENDSRF.
Penso possa essere utile a tutti se ci spiegassi come funziona in dettaglio.
Grazie in anticipo.
Paolo
Ciao Paolo,
Con piacere.
Il compito del Planar è quello di fare in modo che le isoparm siano curve in piano. E’ un grande vantaggio quando si vuole “saltare” il collegamento fra punti a uguale parametrizzazione fra i bordi quando questo genera strutture con isoparm molto a “S”. In questo caso ho cliccato due punti per indicare un vettore parallelo a Z e come noti dalla definizione, fatta a partire dalle ispoarm estratte dal blend, uno degli assi dei piani è sempre così orientato e le curve si trovano su un piano.
In teoria… perchè se facciamo i pignoli la tolleranza di planarità è di un ordine più permissiva di quella del documento (0.001). Credo (spero) che questa definizione aiuti a capire cosa succede.
planar blend.gh (35,6 KB)
Non ti nascondo che, certe volte (non sempre), quando mi rileggo, viene il mal di testa anche a me!
Beh GH si rivela sempre utile per capire dinamicamente certi aspetti!
Devo dire che avrei voluto capirla molto tempo fa, mi sarei risparmiato molti ammattimenti con le isoparm a S che si incrociavano , però meglio tardi che mai.
Ti ringrazio ancora Giuseppe per la tua pronta disponibilità.
Chissà quante altre cose nascoste salteranno fuori da chiederti, non si finisce mai… ma devo essere sincero, il giorno che non avrò nulla da imparare, non avrà nemmeno senso vivere
Paolo
Quoto al 100%
Molto approssimato sì però, visto che si possono agganciare i punti delle SubD alle linee guida.
Sì, certo, ma nello schizzo sono riportate delle misure ben precise… Ci si può avvicinare a queste con le subD ma in maniera approssimativa, giusto come dici tu. Se si vuole precisione non c’è nulla da fare, la modellazione Nurbs è la strada da percorrere.
Ragione hai ma é questo il caso?
A che serve questo oggetto?
Ti spiego Luca. Quest’oggetto lo metti in acqua, per esempio, mentre ti lavi nella vasca da bagno. Simula la presenza di uno squalo. Una volta si usava la paperella, quella gialla, ricordi? Ora siamo tutti più irascibili e aggressivi: è l’era del predatore dei mari, incazzato nero!
Ma no dai, dimmi che stai scherzando? Serve a fare davvero il bagnetto aggressivo?
Ma allora a che min… serve sta precisione? 2 minuti di SubD e via…
Anche secondo me con le sub-d arrivi ad ottenere il risultato migliore (a me sembra l’antenna di una bmw o mercedes, basta che ci sia lo spazio per l’elettronica e poi il guscio esterno deve solo essere bello aerodinamico).