Riflessioni, tra il serio e il faceto, sull’invisibilità della forma perfetta

Abituati alla costante immediatezza del feedback visivo, credo che raramente ci poniamo una domanda semplice: che aspetto ha, davvero, una NURBS.
Non intendo come la vediamo sullo schermo, tassellata o renderizzata, ma che cos’è prima che diventi visibile, prima che il software la renda osservabile nel piano della rappresentazione.
È una domanda apparentemente oziosa, ma forse tutt’altro che priva di interesse per chi lavora con la forma digitale.
Perché una NURBS, nel suo stato puro, non è una forma percepita : è una struttura matematica, un’entità astratta.
Non si fa vedere, vive tranquilla nel suo spazio parametrico definito da punti di controllo, pesi e nodi e non sembra avere proprio alcun desiderio né necessità di manifestarsi.
Direi che è una promessa di forma, non una forma già data.
E per vederla dobbiamo interrogarla.
E quando lo facciamo, chiedendole cosa sei per (u₀, v₀)?, pur usando sapienza matematica e anche estremo tatto, lei non è molto collaborativa, ci restituisce un solo punto alla volta! :frowning:
E noi, impazienti, quel punto, lo moltiplichiamo, lo tasselliamo, lo illuminiamo… e ci convinciamo di avere visto la NURBS … ma quella non è la NURBS, è solo la sua versione pixelata.
Infatti resta sempre una entità continua, teoricamente infinita in risoluzione, mai intrinsecamente discreta.
Azzardando un paragone filosofico potremmo vedere la NURBS come idea platonica , e la sua visualizzazione come emanazione – imperfetta – di quella forma ideale.
Per poter vedere, dobbiamo tradire!
Ogni volta che visualizziamo una NURBS non stiamo “vedendo” l’entità autentica, ma un simulacro.
Certo è una trasformazione necessaria, ma non neutrale.
Il processo di visualizzazione implica un compromesso: discretizzare ciò che è nato come continuo.
In questa tensione – tra astrazione matematica e rappresentazione visiva – si gioca gran parte del nostro mestiere: dare forma visibile a partire da ciò che, in sé, visibile non è.
Siamo un po’ artisti, un po’ filosofi, un po’ pure… tecnici che forse - ogni tanto - si chiedono troppe cose. :rofl:

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E’ come nei film di fantascienza: “Ai confini dello spazio infinito”
Se è infinito che confini vuoi definire…
Comunque Fabio, ho capito che ti senti in colpa perchè ultimamente stai usando più le mesh che le Nurbs… :wink:

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La NURBS è come certi colleghi: invisibile finché non la disturbi… e quando lo fai, ti dà una sola risposta e pure svogliata.

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Prova a cambiare la parametrizzazione. :wink:

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HAHAHAHAHAHA!!!
C’hai ragione c’hai!!! :joy:

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Ma in questo caso bisogna riparametrizzare con taaaaanti punti! Ben posizionati e fissi!! :rofl:

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Ha sicuramente una virtù assoluta a mio avviso.

Rendere “tangibile” l’analisi matematica & geometria. Tutte quelle cose studiate come astrazioni, diventano finalmente qualcosa di utilizzabile nell’immediato.

Il bello è che si possono “usare” senza porsi minimamente il problema e con risultati eccellenti.

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