Cambio dimensione-misura senza usare il 3D

una decina di anni fa, ci fu un progetto dove alcune persone provarono ad tradurre Python in italiano ma si spense quasi subito, ma forse fu fatto giusto per provare se sarebbe stato fattibile.

forse la sintassi è sempre la stessa, quella che verrebbe tradotto sarebbero i metodi o funzioni. sbaglio?

no al più si può cambiare il nome delle keyword del linguaggio e comunque in molti linguaggi (o forse tutti) puoi fare handle a funzioni che puoi chiamare come ti pare e di fatto puoi anche rinominarle.

Quello che possiamo dire sia successo con la localizzazione dei comandi di Rhino.
Sarebbe bastato tradurre l’help per aiutare gli utenti e, invece, con la traduzione dei comandi, si è creato solo un problema di comunicazione tra gli utenti…
Se io parlo a qualcuno di Trim e questo usa solo la localizzazione in italiano, come prima cosa mi dirà: “ma di che comando stiamo parlando? Taglia? Spezza? Dividi?..”
Altro problema che abbiamo riscontrato è nella “localizzazione” degli script… passi ad un utente italiano uno script scritto con comandi in inglese (o viceversa ad un inglese uno script in italiano) e salta fuori un casino.
Ma se quella volta Bob organizzava una crociera per tutto il team McNeel, non facevano meglio?

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Bob non c’entra nulla con sta cosa. Sai che io sono sempre stato contro la traduzione dei comandi ma è certo che in alcune situazione era inevitabile. In Francia ad esempio non vendi e non entri nelle scuole se non è tradotto fino all’ultima virgola. Tutto. Pensa poi a lingue asiatiche, o cirilliche…etc.
Poi il giorno che vedrò scrivere: dimensiona matrice, se… allora… altro… sarà bello posare il mouse e preparare popcorn e birra…

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Scusate, una cosa è la traduzione della lingua dell’applicazione e un’altra è quella di tradurre la sintassi. Sulla prima dico, contro corrente, che usare l’applicazione in italiano ne agevola la diffusione, quindi la ritengo una cosa utile.

Quando insegnavo all’ITIS di Bassano del Grappa non mi sono mai preoccupato di usare sia Rhino che altri software di automazione LabView , PLC. etc nella eventuale versione in italiano per il semplice motivo che gli studenti in questo modo erano costretti ad imparare un pò di inglese tecnico .

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Se posso dire la mia, io trovo che i programmi sviluppati solo con localizzazione “english” siano fastidiosi, specie se sono caratterizzati da un numero spropositato di comandi e opzioni (vedi Rhino). Nulla di grave, col tempo ci si fa l’abitudine, ma, secondo il mio modesto parere, trovo che sia più familiare, intuitivo, comodo, l’utilizzo della nostra lingua. Voi, nei vostri PC/Mac usate Windows/Apple in inglese? fatemi capire… altrimenti, che sviluppino tutti i software in inglese e gli altri si attacchino al tram! (francesi in primis e noi compresi).

Tanto per fare un esempio. Tempo fa utilizzai una demo di 3D Studio Max (disponibile in poche lingue, italiano escluso): abbandonato dopo poco tempo, poiché la marea di comandi e opzioni, in inglese, mi causava mal di testa, pur comprendendo la lingua “anglicana”.

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Ma vuoi dirmi che una bella crocierina… tutti quelli della McNeel in mezzo all’oceano… non raggiungibili… e come li senti i francesi… :rofl:
Lo so che siete stati obbligati, facevo solo una battuta… però spetta… meglio se sto zitto che non ci siano fraintendimenti… :grimacing:

IO propongo una localizzazione in dialetto veneto

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Per il sistema operativo, le guide e i programmi standard sono d’accordo, il problema è che fanno tutti i fighi a mettere termini inglesi dove ci sono i termini italiani (project manager, location, ceo, brainstorming, workshop, smart, skill, competitor…) solo per darsi un “tono” e poi ci si mette a tradurre i termini “caddistici” con dei nomi che purtroppo creano confusione… accontentare tutti risulta impossibile.
Comunque sopravviveremo tranquillamente anche a questo, non ci spaventiamo! :wink:

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Hai ragione, gli “inglesismi” sono molto diffusi e ormai di moda; aggiungerei alla tua lista: personal trainer, personal shopper, wedding planner, hair stylist, influencer e Covid-19, ah no, questo è un’altra cosa :mask:
Nel Cad sarebbe necessaria una maggiore coerenza tra il termine straniero, inglese, per l’appunto, e il corrispettivo in italiano. Spesso le traduzioni sono infelici e poco congrue.
Ad esempio, in Rhino mi è capitato di vedere “Curve tubolari multiple”; non si può sentire! sarebbe bastato chiamarlo “tubing”, quindi, lasciare l’anglicismo così come avviene per sweep, blend, patch, shelling, ecc.

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mah, forse la parte complicata non’è tanto il comando in se per se,
ma le opzioni che appaiono sulla barra di comando che aiuta e non poco.

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Caro Lucio oramai il dado è tratto… e tutto è oramai localizzato… o quasi tranne quando proprio non puoi… tipo quando proprio non je la puoi fa… e nascono i vari sweeppare, loftare, formattare, resettare, …etc. Perchè noi (italians) abbiamo il vocabolario flessibile… :rofl:

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Quale è la differenza fra le due frasi?

E c’hai ragione… da qui nasce il detto “ha preso la curva troppo veloce che il mezzo gli ha sweeppato ed ha revolverato di 360°…” :rofl:

Vittò ma tu sei sempre stato avanti… e i tuoi studenti gran fortunati.

Ti riferisci a queste due frasi?
Un mondo. Nel primo caso lavori sui nomi e associ un nome ad ogni funzione (uno per ogni lingua), nel secondo caso si intende la modifica delle keyword di un linguaggio di programmazione.
Utilizzi le keyword per programmare e creare funzioni, poi puoi chiamare le funzioni come ti pare.

verissimo… mio figlio (7 anni) mi fa: papà devo shoppare una mod?
E io: ehhhhh??? Che devi faaare? :rofl:

Non capisco io sicuramente. Tradurre la lingua di un programma in ambiente software si dice localizzare traducendo (scherzi del destino) dall’inglese “localize”.
Tradurre: il nome dei comandi, delle opzioni di comando, degli elementi della UI e l’help. Questo è localizzare un programma.
La discussione (antica peraltro) è sull’opportunità di tradurre i comandi di Rhino. Esempio Circle tradotto in Cerchio, NetworkSrf in Rete di Curve, Loft in Loft…etc.
In una Kultura attuale italiana che ha sdoganato la remuntada, il black Friday, e tutta questa terminologia e Kultura non autoctona, tradurre una materia che nasce inglese fa ridere. Almeno fa ridere me ed altri in minoranza. Infatti tutto è tradotto.
Tradurre un linguaggio di programmazione è (a mio avviso) dissennato.

e allora siamo d’accordo.
Mi avevi chiesto spiegazioni sulla differenza tra le due frasi che avevo scritto: è esattamente quella che hai detto. :smiley: