Passaggi Consigliati da Curve Superfici Solido

Ciao , avrei 2 diciamo cose che non ho ancora capito come funzionano , esempio 3 o piu superfici diciamo collegate fra loro e vado a selezionare un bordo cè un metodo per farsi che i bordi siano collegato fra loro , oppure devo farlo solo con le curve estratte e unite.
Ho visto che cè anche Fondisrf ma non sono riuscito a farlo funzionare nel mio esempio .
Poi spesso mi torna utile anche avere una superficie unica , anche con unione booleana unita non cambia nulla , per poter disegnare ad esempio sopra un Srf ma ovviamente se le Srf sono molte tocca rifare il comando piu volte.
Allego piccolo esempio video , forse si capisce meglio delle mia scrittura.

Ciao e grazie

Ciao

In che senso “collegati fra loro” ?

Estrarre e unire quali curve ?
Per fare cosa ?

Ok (suppongo sia MergeSrf), quello serve per ottenere una superficie unica da due superfici, ma le superfici devono combaciare.
Conviene usare prima MatchSrf per essere sicuri che combacino.

Le alternative sono quelle che gia’ conosci …
Usare MergeSrf oppure disegnare in partenza poche superfici grandi invece che molte piccole.
( Oltre che disegnare diverse curve sulle diverse superfici e poi unire le curve, come hai detto ).

Poi possono esserci altri modi per ottenere quella curva, ad esempio disegnare su un piano e poi proiettare sulle superfici ( piu’ Join ) …
Oppure intersecare con un’estrusione, nel caso sia noto il profilo dell’estrusione …

Dipende anche da come devi utilizzare quella curva.

Ciao

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Ciao , intendo se ricordo bene quando mi avete insegnato ctrl+Shift che seleziona il bordo ma nonostante la superficie è unita in realta la superficie è composta di 3 superfici e seleziona una parte di bordo .
La domanda era senza ricostruire dai bordi e rifare le 3 superfici in una è possibile un join , merge , o altro , visto che ci sono moltissimi comandi ,allora ho chiesto nel caso se ci fosse questa possibilità …

Penso sia quello si.

Si certamente , Grazie.

Grazie dei consigli , Ciao .

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ciao… mi devo scusare perché ho letto velocemente le risposte, ma suppongo non sia ancora stato scritto che non è sufficiente estrarre i bordi e poi unirli, ma occorre RICOSTRUIRE la curva ottenuta: solo così avrai eliminato TUTTI i punti di discontinuità che altrimenti ti restituiranno inevitabilmente una polisuperficie anziché una superficie.

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Grazie

Ciao Lorenzo.
Un dubbio.
Ma se i bordi si uniscono, come fanno a presentare delle discontinuità? :wink:

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ciao… hai ragione… siamo alle solite con traduzioni mal riuscite :smiley:
intendevo quel punto di controllo che giace sulla curva e che se spostato produce un vertice: tutti argomenti che conosci benissimo, forse per Claudio sono suggerimenti utili :+1:

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Se due curve coincidono in un estremo, entro la tolleranza impostata in Rhino, sono continue, anche se formano uno spigolo.
NON c’è discontinuità.

Il concetto interessante, credo, sta nel grado della continuità.
La continuità che interessa a noi è quella geometrica, indicata appunto con la lettera G seguita da un numero che ne indica il grado.
Nel caso citato siamo in presenza di una così detta continuità di posizione, indicata con G0, le curve si toccano ma senza particolari velleità e presentano, come detto, uno spigolo più o meno evidente.
In Rhino comunque non è opportuno affidarsi all’occhio, vedi il comando _Gcon.
A rigore esiste anche la continuità matematica, indicata con la lettera C, sempre seguita da un numero che ne indica il grado.
La continuità matematica è una proprietà “forte”, nel senso che se abbiamo Cn avremmo di sicuro anche Gn ma non il viceversa.
Per molte modellazione G0 è una continuità non sufficiente, occorre salire di grado.
Il passo successivo è la continuità G1, detta anche di tangenza.
Il nome deriva dal fatto che le due curve, oltre a toccarsi in un estremo (G0), hanno anche la stessa tangente nel punto di intersezione.
La tangente per le “nostre” curve, è data dalla retta passante per gli i primi due punti di controllo della curva … ne consegue che possiamo mettere facilmente in continuità di tangenza due curve spostando i primi due punti di controllo di ogni curva in modo che giacciano sulla stessa retta.
Ovviamente il primo punto di entrambe deve coincidere (G0).

Di solito, per modellazioni freeform, si cerca un grado di continuità superiore, il G2.
Questa condizione è detta continuità di curvatura perché le due curve, nel punto di intersezione, hanno anche la stessa curvatura, vedi il comando_Curvature.
Se disegni due curve e usi il comando _BlendCrv per raccordarle, puoi vedere in maniera molto rapida e interattiva cosa cambia imponendo le varie continuità … occhio che nelle impostazioni del comando non troverai l’indicazione G0 G1 G2 ma “posizione” “tangenza” e “curvatura”.
Oltre invece trovi G3 e G4 che sarebbero Jerk e Snap (mi pare).
L’interfaccia, secondo me, è poco chiara.
Come nomenclatura io conosco solo G5 (Crackle) e G6 (Pop), ma potremmo procedere all’infinito.
Per le nostre curve possiamo dire che la continuità interna è sempre pari al grado della curva meno uno … una curva di grado tre ha continuità due ecc.
Se quindi ambiamo ad una continuità di curvatura (G2), è opportuno lavorare con curve di grado tre.
Oppure, se stiamo ricostruendo delle curve che abbiamo unito, ricostruire con grado tre, utilizzando il numero di punti di controllo minimo per avere una curva che si discosti dall’originale di una quantità tollerabile dai dati progettuali.
Non per complicare le cose ma, per essere un pochino più precisi, ci sono delle curve che hanno continuità interna piena … curva di grado tre con continuità interna G3 ecc.
Sono le curve di Bezier che puoi disegnare tranquillamente con il solito comando _Curve (curva per punti di controllo) avendo l’accortezza di utilizzare un numero di punti di controllo esattamente pari al grado più uno … curva di grado tre con quattro punti di controllo ad esempio.
Se usi un numero inferiore di punti di controllo non sono sufficienti e reggere il grado dell’equazione.
Se ad esempio usi _Curve chiedendo grado tre e clicchi su tre punti di controllo, Rhino la curva te la disegna, ma se controlli il grado sarà due.
Quindi la Bezier la potremmo vedere come il minimo sindacale per avere un certo grado della curva.
La curva di Bezier può capitarti se sai come disegnarla o anche accidentalmente, basta rispettare la regola di cui sopra.
Ma queste curve hanno (almeno) un limite intrinseco che è legato proprio alla regola: se disegni una curva con 12 punti di controllo ti ritroveresti con un’equazione di grado 11 che non è molto salutare.
Rhino usa un metodo di lavoro differente.
Come sai, ti permette di fissare il grado dell’equazione e puoi cliccare su quanti punti di controllo desideri.
I questo caso non disegni più una curva di Bezier ma una Basis Spline.
Ma come fa la Basis Spline a mantenere fisso il grado?
Lo fa pagandone un prezzo, quello di inserire al suo interno dei nodi (Knot).
Nulla di grave, occorre solo tenere presente che in quei punti, la continuità interna viene ridotta della molteplicità del nodo.
Con Rhino, a meno di casi davvero particolari o a meno di non giocarci, la molteplicità dei nodi interni è sempre uno.
Quindi, se disegno una curva con grado tre, nella peggiore delle ipotesi (Basis Spline) mi ritroverò con una curva con continuità interna tre a tratti che scenderà a due in corrispondenza dei nodi interni.
Ma, come detto, una continuità G2 è più che adeguata per la maggior parte delle modellazioni.
Se qualcuno ha esigenze particolari o è di naso fino, si può salire di grado senza nessun problema.

Ho letto, velocemente il tuo post.
Se le curve sono costruite bene non dovrebbe servire nessun controllo ulteriore.
Le superfici verranno fuori quasi da sole e idem per le poli-superfici chiuse.
Come ti hanno giustamente detto, puoi unire più curve e ricostruirle con grado (almeno) tre.

Se non erro ho letto, sempre in un tuo post, che utilizzi spesso _NetworkSrf come comando di surfacing.
Nulla di male ma, dal punto di vista della qualità topologica delle superfici, è il peggior comando che puoi utilizzare.
Fornisce superfici spesso inutilmente complesse.
Inoltre realizza la continuità sui bordi nelle ultime file di punti di controllo - questo comporta spesso andamenti delle superfici indesiderati e sgradevoli.
So bene che attira molto come comando, quando riesce dà una superficie unica che, di solito, rende sereno il neofita, io ne ho fatto indigestione. :wink:
Certo ha la spettacolare capacità di creare superfici con continuità G2 ben su quattro bordi.
Ma questo non accade praticamente mai, non perché il comando sia limitato, ma perché è un terno al lotto trovare quattro superfici esistenti che possano essere geometricamente collegabili con continuità G2.
Di solito uso il comando per creare superfici di supporto, che poi scarto, per lavorare contemporaneamente su poli-superfici, ad esempio per posizionaci dei loghi o dei motivi.
Oppure per creare dei buchi in una superficie esistente e richiuderli perché in quella zona ho bisogno di maggiore complessità (più punti di controllo) – rendo quindi più complessa la superficie solo nella zona in cui mi serve.
Spero di non avere fatto confusione, ho scritto di getto ma l’argomento meriterebbe parecchia attenzione e sicuramente maggior tempo.
Sicuramente persone esperte potranno dirti molto di più.

PS grande Charles! :heart_eyes:

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wauuu Fabio hai scritto un trattato :wink: se mettevi qualche foto per comparare le varie differenze
delle curve che hai indicato, si potrebbe fare benissimamente una guida concisa ma esaustiva.

??

Non segui la F1? :wink:

Molte grazie della spiegazione veramente gradita ed esauriente.
Solitamente cerco sempre di lavorare con Curve G3 dove mi è possibile.

Non sapevo che ci fosse questo comando, dopo cerco di capire bene la sua funzione , le curve sono fondamentali .

Devo studiarmi bene questi argomenti , lavorare con cognizione è importante.

Anche io mi ero accorto che spesso non era il massimo , ora spesso uso Sweep 2 Binari.

Molte grazie della spiegazione e del tempo dedicato . Ciao

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Dimenticavo, se vuoi disegnare bene le curve, conviene farlo con il grafico di curvatura attivo, vedi comando _CurvatureGraph
L’help on line spiega bene come leggere il grafico.

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la definizione “interruzione” o “punti di discontinuità” è utilizzata in numerose occasioni (forse erroneamente) in alcuni libri e nella guida di Rhino ad indicare quei punti di controllo giacenti sulla curva e che, se spostati, producono un vertice o una cuspide anche se di fatto la continuità geometrica rimane (minimo G0 = posizione).
Vero è che, se “esplodessimo” una tale curva, otterremmo una vera divisione in singoli tratti (forse da qui il concetto di discontinuità).



Quello che volevo suggerire brevemente a Claudio è che estraendo i bordi di una polisuperficie ed unendo la curva risultante, sono in presenza di questi punti che andrebbero eliminati, ricostruendola. Uso il condizionale perché è una abitudine personale a volte inutile.

Ciao Lorenzo, nella prima foto del libro si parla di interruzioni, e non di discontinuità.
Nella seconda foto mi pare si tratti dei kink, ovvero quei punti di controllo che cadono sulla curva. Ma anche qui non si parla di discontinuità.

L’help di Rhino mi lascia invece perplesso.
Secondo l’analisi matematica, definire un punto di discontinuità un punto dove la curva cambia drasticamente la direzione non lo trovo corretto.
Sarebbe interessante trovare la voce dell’help che hai postato in lingua inglese …
Qui un link che descrive i punti di discontinuità:

Punto di discontinuità - Wikipedia

:smiley: :grinning: ora ricordo (piacevolmente) che avevamo già trattato questo argomento: cosa dici del risultato del comando “inserisci punto di discontinuità”?

Dico in primo luogo che la traduzione non mi piace. :wink:
In lingua inglese è, secondo me, più correttamente definito come “Inserisci Kink”.

In quanto al risultato, se esplodiamo, ci ritroveremo con due curve … sempre continue.

Si ci terrei ad impare correttamente , grazie.
Controllavo spesso con il grafico , ma non sapevo che si puo mantenere attivo.

Voi siete troppo avanti , :clap::clap::clap:, io disegno ma non conoscendo tutti i piccoli dettagli importanti che voi conoscete …vedremo cosa ne esce.

Ciao Grazie dei vostri consigli.

ma il comando “inserisci nodo” esiste e produce un altro risultato

Nodo e kink sono due cose differenti.

Diciamo che inserire un kink equivale ad inserire un knot con molteplicità piena (il grado della curva).

Curva in alto: dal vettore dei nodi si capisce subito che ha grado tre e, siccome non ha nodi intermedi, è una curva di Bezier, quindi quattro CV.
Quella sotto è la stessa curva, dove però ho inserito un kink.
Questo equivale a inserire un nodo con molteplicità piena, e lo troviamo nel nuovo vettore dei nodi.
Se avessi inserito un nodo lo avrei sempre trovato all’interno del vettore dei nodi ma con molteplicità uno.
L’inserimento di un nodo lo vedo utile quando non ho CV a sufficienza ma non voglio che la curva si modifichi, cosa che accadrebbe ad esempio se ne alzassi il grado.
Ma torniamo al kink.
In quel punto, per quanto detto nei post precedenti, la continuità scende da tre a zero (G0).
Ecco perché se muovo (alcuni) CV, in quel punto avrò uno spigolo … non una discontinuità. :wink:
La curva quindi può essere esplosa in due curve che si toccano nel kink.
Solo se separo le due curve avrò una discontinuità, e qualcuno, sempre per parlare di continuità geometrica, la indica come G -1.