Rhino è ancora uno strumento per Designer/Meccanica?

rispondo ad Emilio…
progetto scatole di montaggio (non giocattoli ma oggetti da collezione… idonei ad essere montati da maggiori di 14 anni )
Le scatole riguardano vari filoni: macchine di Leonardo, macchine fantastiche, automata ecc…
Vengono realizzate in legno di betulla tagliato al laser ( con macchine da 200x150 di piano!!! non cinesi ma italiane . con tanto di caricatore automatico, scorrimento a levitazione magnetica, con velocita fino a 20 ml al minuto ecc… ecc… )

Naturalmente la parte piu’ rognosa sono le istruzioni di montaggio per le quali si impiega piu’ tempo che per la progettazione ( anche dalle 2 alle 3 settimane…per ciascun soggetto!!!)

Vorrei velocizzare questa fase con un software più specifico… ma senza dover strutturare più di tanto i vari elementi…

Per la progettazione iniziale Rhino e’ fantastico, veloce e ti permette di verificare al 90% i risultati finali anche prima della stampa iniziale di prova…

E’ un mondo nuovo questo per me; ci lavoro da 2 anni prima facevo poco più che il muratore ( il capocantiere!!!) sapevo usare autocad perché aiutavo i clienti a fare le varianti agli appartamenti che compravano… e lo usavo per diletto ( da 15 anni) con la mia CNC autocostruita con la quale ho iniziato a fare per mio conto le prime macchine di Leonardo…

Il problema della precisione dell’assemblaggio e’ derivato dal fatto che progetto i vari pezzi tenendo conto delle tolleranze date sia dal taglio del laser (che mangia circa da 1 a 1,5 decimi di millimetro ) sia le tolleranze che devo tenere sullo spessore del materiale (multistrato di betulla da 4, 6,9,12mm) che, seppur venga calibrato ha sempre delle differenze di 1 o 2 decimi .
Applicateci pure la teoria degli errori a questi numeri e vedete bene cosa esce fuori…
D’ altra parte se non tengo conto di tutto questo poi le scatole si rischia di non poterle montare…
Quando faccio l’assemblaggio 3D in pratica non sempre ho dei riferimenti precisi e viene fuori quello che viene fuori…
Sommate a tutto questo che per tutta la vita lavorativa sono stato abituato ad avere tolleranze edili da 5 cm…

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Grazie per la spiegazione, Beppe !

Accipicchia !
Credo non siano molti i forum di assistenza in cui puoi incontrare gente capace di farsi un CNC per costruire macchine di Leonardo …
Qui c’e’ sempre molto da imparare. :slight_smile:

Non posso che rinnovare i complimenti.

Per quanto riguarda le tolleranze … forse e’ una domanda stupida … non riesci a disegnare dei pezzi virtuail che si incastrino a zero, per poi ridurli di quanto dovuto prima della lavorazione ?

naturalmante e’ la prima cosa che si pensa ( quella di fare dei pezzi a misura nominale!!!)…
il problema e’ che prima bisogna fare la progettazione reale per vedere se tutto funziona e tutto si incastra… poi sicuramente ci sono almeno altre due versioni per ottimizzare il progetto…
quando va bene dovremmo metterreci a ridisegnare tutto con misure nominali… ma quel punto hai gia semi assemblato virtualmente tutto per le varie verifiche di progettazione e non te la senti proprio a rimmetterti a iniziare da capo quando hai gia quasi l’80% gia fatto…

Sono perfettamente d’accordo con te.
Vittorio

vado… vengo… rimango!

Infatti… è una richiesta che mi fanno molto spesso.

Grazie per la conferma.
anche cambiando zona, il problema rimane.

Ne avevo parlato anche a Giuseppe, ma pare che a Seattle la cosa non interessi … pazienza :disappointed:

da quello che sento i CAM sono spesso legati ai centri di lavoro. Nel senso che chi produce le macchine sviluppa o integra il CAM.
Il problema poi resta quello delle modifiche che possono essere necessarie per gestire al meglio i file da fresare. E ovviamente qui servirebbero in azienda delle competenze di scripting che, specie nelle piccole aziende, non ci sono.
Si parla tanto di I40… ma siamo molto lontani dall’introduzione automatica dei processi, anche perchè ho visto negli anni investimenti pesanti che poi si sono dovuti ridimensionare per mancanza di competenze.

Complimenti davvero per il lavoro e la capacità realizzativa! Veramente interessante e indice di caparbietà, creatività e pragmaticità :clap::clap::clap::clap:

grazie ma… il bisogno aguzza l’ingegno…

Ah, OK.
La mia esperienza diretta col CAM risale a una decina di anni or sono …
Poi a volte (da queste parti spesso i soldi sono ancora meno) si usano macchine usate piu’ vecchie.

Vero, ma qui potrebbero entrare in gioco i rivenditori … se le aziende fossero dell’idea.
Naturalmente il discorso varrebbe ancor di piu’ se ci fosse 'sto benedetto CAM-di-base integrato in Rhino.

Gia’, capitano anche assurdita’ del genere. Chi puo’ a volta compra l’attrezzatura senza preoccuparsi di poterla utilizzare al meglio. … O forse non sa a chi chiedere … mah.

Caspita mi sono letto tutta la discussione, molto interessante. Grazie
aggiungo un mio pensiero : i miei clienti meccanici usano solid edge o simili, ma se parliamo di design con rhino fai veramente tutto, anche le forme organiche più incredibili, che sono quelle che prediligo.
Per mia esperienza, tengo sempre conto delle modifiche che potranno esserci durante il flusso di lavoro, quindi salvataggi incrementali, utilizzo dei livelli e sottolivelli e anche Gh quando prevedi cambiamenti o versioni diverse delle geometrie di base.
La complementarietà tra rhino ( superfici) e solidi ( modellatori meccanici) la trovo molto valida.
Credo che rhino sia perfetto per Designers, sperimentatori e creativi, negli altri ambiti ci sono alternative
ciao giorgio

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Ciao Giorgio !

Concordo.
Cioe’ … lascio a te parlare dei creativi, e’ il tuo pane. :slight_smile:
E concordo (o almeno spero) sugli altri ambiti (a cui appartengo). :smiley:

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Quanto suggerito da Emilio è quanto si fa normalmente nella progettazione per lo stampaggio. Mi riferisco all’iniezione di termoplastici, ma vale un pò per tutti i processi.
Dovrebbe poter funzionare anche nel vostro caso. Si tratta principalmente di trovare il punto di applicazione della variazione di scala.

Mi accodo anch’io ai complimenti, veramente ammirevole per la capacità, l’impegno ma sopratutto per la volontà di sostenere un salto così importante.

il problema e’ che nel mio caso la variabile si deve applicare ad una sola dimensione , lo spessore e l’ampiezza degli incastri derivanti… nella termoformatura il ritiro e’ (quasi) costante sulle 3 dimensioni ( credo) …

sicuramente qualcuno mi dira’ che con ghasopper si puo’ fare di tutto e risolvere anche questo problema… ci credo… ma non so se sara’ conveniente in termini di tempo usare ( + imparare) la procedura

e comunque questo e’ un problema tipico di chi impiega laser per tagliare legno… credo… pertanto
( vista la diffusione di questa tecnologia) non mi stupirei se in futuro saltasse fuori qualche applicazione specifica…

Ciao Beppe

In effetti e’ un problema interessante per un eventuale script.
Forse identificare in qualche modo le facce da offsettare.
(Ad esempio …se non sbaglio, con la 6 si possono colorare le facce dei solido … ma non ho provato)
Poi non so per generare il persorso di taglio usi il solido o una curva o altro …
Bisognerebbe vedere un piccolo esempio: pezzo teorico (incastro a zero) e pezzo reale / geometria che usi per il taglio.

Ma, almeno da parte mia, e’ solo curiosita’ … :slight_smile:

Complimenti Beppe

Ho dato un occhiata al tuo sito e devo dire che i vostri progetti sono notevoli.
Anche il manuale di montaggio del draghetto non e’ affatto semplice da realizzare, richiede sicuramente una logica nella progettazione per descrivere in modo chiaro i passaggi necessari per l’ assemblaggio dei pezzi.

Per quanto riguarda la variazione di spessore, credo tu possa metterci mano con il comando _MoveFace …e tanta pazienza ( ma se sei tu che realizzi i manuali non dubito ti manchi ) :sunglasses:

Ciao Emilio
Si potevano colorare le facce del solido anche con la V5 con il comando _TestPerFaceMaterial.
Ciao Vittorio