Superficie a doppia curvatura

Salve a tutti, sono uno studente di Ingegneria Nautica e devo disegnare una barca a vela per un progetto. Ho riscontrato un problema nel creare la parte di prua della scafo: comunque mi muova la superficie ha dei flessi impossibili da eliminare. Che sia uno sweep, che sia una superficie da rete di curve, si restringe in prossimità delle linee di sezione imposte e poi nei tratti liberi va avanti come vuole con l’ovvio e orribile risultato che il mio scafo, invece di essere bello liscio, pare una patata bitorzoluta. In teoria dovrebbe essere il modus operandi: fai una superficie brutta usando poche sezioni, poi fai sezioni multiple, vai a mettere a posto le sezioni ottenute e rifai lo sweep tra quelle. La superficie così ottenuta è un po’ meno brutta. Rifai sezioni multiple, le rimetti a posto etc etc… e via così, finché non arrivi alla superficie perfetta. Il problema è che sezionando la superficie per ottenere le curve su cui lavorare queste hanno 80-100 punti di controllo e facendo ricostruisci curva (per arrivare ad averne 5-6 con cui lavorare) ovviamente cambiano forma. Quindi in realtà a ogni nuovo sweep le sezioni sono diverse e la superficie ripresenta i problemi di sempre. Le ho provate tutte: poche sezioni, tante sezioni, loft, sweep, network surface, ricostruisci superficie, ho allineato i punti di controllo, ho provato con sezioni più magre/grasse/a curvatura alta/a curvatura bassa… ovviamente tutte le curve sono dello stesso grado e tutte con lo stesso numero di punti di controllo. Niente, non so più che pesci prendere. Qualcuno mi può salvare da questo incubo? Grazie mille! Allego foto di uno degli innumerevoli e deludenti risultati

Il problema è generalmente sulla ruota di prua…
Uso un sistema o l’altro in base alle curve da cui parto. Comunque non è semplice.
Se hai voglia posta le curve e proviamo a darti una mano.
Dalle immagini non capisco se lo scafo ha molto slancio a prua oppure è una prua dritta…

Grazie mille Giuseppe! Questo è il 3dm su cui sto lavorando ora, l’ultimo di una lunga serie (quello delle foto)… Le curve sono solo un tentativo, uno dei meno peggio… io in realtà la mia prua non la vorrei fatta così! La ruota di prua la vedi attivando il livello “viste” (ho tagliato la prua e lo specchio di poppa dritti perchè pensavo che mi facilitassero gli sweep, pensavo di farli in secondo momento con un taglio e un’estrusione rapidi). La superficie che c’è nel file è una network. NOSTRA BARCA - IN USO.3dm (16,2 MB)

Ciao Giulio!
Sembrano le linee del Neo di Semeraro… lo conosco bene. Quest’anno sta facendo l’invernale da me a Riva di Traiano. Un missile. Brutto come una busta di fave ma veloce. Un bordo libero assurdo…molto ginocchio…insomma non serve che te lo spiego se fai/farai il barchista.

Le curve sono fatte bene. Bravo!

Adesso lavoriamo e vediamo cosa viene fuori.

Velocemente.
Le curve di stazione sono fatte bene (come modellazione) ma non sono della forma giusta.
Non ti serve fare le superfici per vederlo.
Nel modello accluso ho ricavato le blu così:
tween fra rossa (falchetta) e blu (paramezzale)
proiettate su piano XZ
proiezioni estruse lungo -Y e intersezione con le tue curve di stazione.
curve interpolate blu fatte usando i punti di intersezione ricavati.

Dalla analisi della curvatura delle blu ti accorgi dove sono i flessi non voluti.

Morale: per lasciare che la superfice “scorra” bene se metti tutti quei vincoli come nella zona di prua (le stazioni vicine) o queste sono perfette di forma oppure costringono la superf. a serpeggiare per passarci sopra.

niente non riesco a caricare il file…riprovo più tardi…NOSTRA BARCA - IN USO-gm.3dm (170,1 KB)

evvai…s’è aperta la Porta Santa dell’ upload… fatto

Per prima cosa qualche dubbio pratico… non ho capito bene come hai ricavato le curve blu: per tween intendi il comando “curve2viste”? E in realtà invece di blu intendevi verde la seconda volta, suppongo (anche perchè usare le curve blu per ottenere le curve blu sarebbe un po’ tautologico!). Però se effettivamente fosse questo il procedimento ottieni una sola curva da “curve2viste” tra falchetta e paramezzale centrale (chiamiamole così 'ste curve, per semplicità), non una serie di curve. ???

Secondo: questo mi sembra solo un altro metodo per prevedere dove/come la superficie farà i flessi, non un modo per evitarlo… cioè, anche con questo tuo metodo (che da qui in avanti chiamerò per semplicità “procedimento”) il modus operandi è: fare delle sezioni circa giuste, applicare il “procedimento” per vedere dove la superficie fletterà, modificare leggermente le sezioni nella direzione opposta ai flessi, riapplicare il “procedimento” e così via, iterando finché la superficie non viene circa bene… ma 1) non sarà mai perfetta, è comunque un processo iterativo in cui le modifiche fatte a ogni step sono “a occhio” (e, come tutti i processi iterativi, il risultato sarà un’approssimazione, non una superficie perfetta). 2) è comunque un metodo “a posteriori”, cioè, fatte le sezioni, ti dice se la superficie che ne verrà fuori sarà buona o no. Possibile che il nostro tanto amato rinoceronte non ci offra niente di meglio?

(Grazie mille ancora Giuseppe per il tuo tempo e la tua attenzione!)

Ciao Giulio. Sono a fare un corso e posso approfondore al mio rientro in ufficio lunedi!
Non sono stato chiaro nella spiega. Sorry…
Comunque la prua dritta è mto bella… :smile:

Buonasera, approfitto di questo 3d per entrare in questa bella comunità.
Hai provato a fare in questo modo?
In caricamento…
Così si capisce meglio
In caricamento…

Ciao Marco. Grazie per l’interessamento! Purtroppo però non carica i file… :frowning:

Ciao Giulio.
Una diversa strada da valutare.
In questo esempio che ti allego e che mi pare abbia premesse decenti, ho realizzato una curva interpolata fra i nodi delle curve di sezione.
Il senso è che si deve “indirizzare” la superficie (srf) o le srfsi in relazione a come fluiscono le curvature delle sezioni. Diversamente si costringe la srf a piegarsi producendo flessi non voluti. Fai conto che è un po’ la differenza fra disegnare curve e mettere listelli di legno “veri”.
In questo caso mi sembrava interessante andare dietro al ginocchio dello scafo.

niente…non carica i file… riprovo fra un po’.NOSTRA BARCA - IN USO-3-gm.3dm (250,0 KB)

…je l’avemo fatta…a caricà…

Proviamo così: In caricamento…

nada… dice sempre “in caricamento…”

non sono l’unico che ha riscontrato il problema, speriamo risolvano…

Chi la dura la vince

In generale penso che il problema sia di approccio.
Mi spiego meglio (ammesso di riuscire). Il disegno di linee di acqua “ex novo” ovvero partendo da un foglio bianco, se si decide di usare il CAD - qualunque - cad non può partire dal metodo tradizionale delle curve di sezione (buttock, station, waterline, diagonal)e poi …zacckete ci metti sopra una lenzuolata di superfice…
Semplicemente NON funziona a sta maniera. Dalla Formula1 in giù non funziona così…
Se invece devo “rilevare” una barca esistente nuovamente non ri-disegno dalle curve ma utilizzo il reverse.

Osservo che ci sono Professori (ing) in pensione, come il qui presente Vittorio che hanno lo spirito innovativo di un diciottenne e altri Prof, magari manco trentenni che non schiodano dalla strada battuta…
MAH…

Allora, dal momento che sono un semplice utilizzatore, non sono un teorico o un esperto assoluto di CAD (come invece credo sia te, Giuseppe, visti i tuoi lavori e il tuo ruolo di admin del forum), non ho strumenti o conoscenze per ribattere, contro o a favore, quindi devo solo prendere atto e accettare. Ma allora mi domando: se non è quella la via, qual’è? Che altre strade ho per creare una superficie che curva in 3 dimensioni, se non creare delle sezioni e poi chiedere al cad di turno se per favore la fa passare da quelle sezioni? Matematicamente mi rendo conto che non si avrà mai la superficie perfetta così, saranno sempre interpolazioni approssimate, ma non mi vengono in mente altre strade, se non parametrizzare la superficie a livello infinitesimale, punto per punto. Ma è evidente che in questo caso servirebbe ben più di una vita umana per disegnare uno scafo.
E se il professore, che ho paura faccia parte più della seconda categoria che della prima delle due che hai identificato, ci dice “Fate 'sta barca e fatela così” io purtroppo non posso dirgli “Ma è l’approccio sbagliato”… devo fare ‘sta barca così! (Anche perchè, banalmente, non ne conosco altri!)
Tutto questo non vuole assolutamente essere una critica. Trovo sempre piacevole e stimolante il confronto e lo scambio di idee, per quanto contrastanti e controverse. Però non volevo aprire un dibattito filosofico sulla fenomenologia del rinoceronte, che pure sarebbe interessantissimo e potremmo portare avanti, magari in un altro topic specifico. In questa sede volevo solo cercare aiuto e anche un po’ conforto, perchè se penso alle ore che ho passato a finirmi gli occhi davanti al pc per fare quella superficie, mi viene da piangere. E li ho trovati, e anche molto validi. Grazie ancora.

Finita la pappardella, torno a concentrarmi sul punto: finalmente ha caricato il tuo secondo file e ho avuto modo di vederlo. L’idea di dividere la superficie in due potrebbe essere la svolta. Operativamente come hai proceduto? La linea lungo cui sono divise è la isocurva della srf intera? (Le somiglia molto) O l’hai ottenuta proiettando, estrudendo, estrapolando qualcosa in qualche modo? E poi le superfici sono solo sweepate o hai usato anche qualche altro trucchetto?

Sono un semplice utilizzatore anche io prima di ogni altra cosa. La comunità utenti Rhino non ha mai avuto bisogno di admin…qui infatti da quel punto di vista io accendo le luci del locale e le spengo la sera…ma era così anche molti anni fa.
La mia iniziale esternazione era solo per dire che secondo me hai più ragione di uno sottovento mure a dritta… quindi piena solidarietà per come ti devi muovere.
Film già visto…stravisto…peraltro.

Venendo al pratico:
Parametrizzare a livello infinitesimale per costringere al passaggio per le sezioni è come raddrizzare una striscia di metallo a martellate.Non solo consumi una vita -inutilmente- ma il lavoro risultante farà anche schifo…

La regola è invece che si usano il minor numero possibile di punti di controllo (vale per curve e srf) se si vuole una forma la cui curvatura abbia una buona qualità. Al massimo quelle curve possono essere un riferimento e non una condizione al contorno.
Il metodo che ho usato in questo caso è stato quello di metterci “una pezza” e salvare capra e cavoli. Ho dato retta a come si muove la curvatura del ginocchio dell scafo e per quei punti ho costruito, io, e non ricavato, la curva che delimita la/le srf. A fare un esperimento un minimo più raffinato si potrebbe parametrizzare la cosa in Grasshopper per indagare le forme risultanti.
Gli sweep2 sono stati fatti usando le sezioni splittate. Il secndo Seep2 (opzione curvatura) è ricavato da bordo Srf come rail1 e paramezzale come rail2. Tutto qui. Nessun trucco nessun inganno.

Ti suggerisco di vedere questo video, datato, di Gerard Petersen che in merito alla progettazione due parole da spendere in piazza le ha…

Questo lo ho fatto qualche tempo fa. Le curvature sono soddisfacenti. Scafo più tondo al baglio massimo, ma non troppo.
Mi pare che per mare ci vai…quindi già saprai cosa farà questo scafo in acqua…se mai ci andrà…:laughing:

Wow che figata! Sia il metodo proposto da Peterson che la tua barca! Se il mio grafico di curvatura fosse anche solo lontanamente simile al tuo potrei già fare festa! :smiley:
Te il tuo scafo come l’hai fatto? Sweepando tra delle sezioni o “piegando” un rettangolo?
Ora faccio un po’ di prove, con le superfici separate e con il giochino dei punti di controllo

…piegando…e… ostiando…il giusto.:grinning:

Tanto per dare un seguito a quello che avevo prospettato.
minimoraggio-gm.gh (10,5 KB)
raggio-minimo-gm.3dm (335,7 KB)
Ho fatto una definizione in GH che rusticamente (campionatura) si prende i raggi minimi/curvatura massima delle sezioni e per quei punti divide le sezioni stesse e mette una interpolata.
Le sezioni le ho ritoccate in modo da avere una curvatura migliore e comunque sono Deg5 che per questo genere di cose è quello che vuoi.

Se analizzi i raggi delle srf risultanti (Min radius autorange con una mesh di buona fattura) vedrai che la cosa inizia a migliorare. Sempre nei limiti di questo sistema di modellazione.