Che ne pensate?

Sta diventando un forum gastronomico.

Sinceramente non credo sia facile trovare qualcosa di innovativo, ne esistono già una marea di formati.
Dalla Barilla mi aspetto che puntino su una pasta da produrre per estrusione, questo limita ulteriormente le possibilità, almeno mi pare.
Del resto se fosse stata una passeggiata se la sarebbero disegnata loro la nuova pasta, senza pagare Dessal.
A tal proposito sarei curioso di sapere cosa costa una campagna del genere, non ho cercato molto ma non mi pare di avere visto listini.

concordo in pieno.
infatti credo che non si spettano nemmeno loro che all’improvviso esca il daVinci della situazione
ma forse tendono più ad una cosa tipo: centinaia di proposte per catturare qualche buona idea :thinking:

edit:
ps oltre a quanto già detto, non sottovaluto come già accennato il fattore pubblicitario
in effetti non a caso stiamo qui a parlarne. . . .

Dai, partecipo anch’io.
La mia nuova pasta si chiama “palla chiodata”, fatta coi grani più duri della terra (scala di mohs 9), ottima per le male lingue.:+1:t3::wink:
(non scuoce mai).
Mi sa che il premio lo vincerò io! :relieved::laughing:
palla-chiodata-zn1ESorp_200

per un attimo avevo pensato all’innominabile virus attuale

Quale dici, quello della pubblicità “dove c’è Covid c’è casa”?
No no, il virus alberga soltanto nei nostri cuori (omaggio ai negazionisti).
:mask::face_with_hand_over_mouth::man_facepalming:

onestamente pensandoci bene, attualmente credo che più sulla forma, sarebbe una buona cosa concentrarsi più su come verrà realizzata questa nuova pasta.

ultimamente si parla sempre più di grano “Italiano” non nego che ho provato pasta di solo grano Italiano,
ed il sapore è meno gustoso e pure chissà se anche in questo vale il detto “meno saporito è più salutare”.

(forse per il nuovo formato, stanno sperimentando la nuova farina fatta con le cavallette?)

Simpaticissima l’idea :wink:
Però ti posso dare un suggerimento
Quando in università era venuto Giorgetto Giugiaro a fare una lezione ci parlo tra le varie situazioni progettuali anche di quando mi pare proprio la Barliia gli commissionò un nuovo tipo di forma per la pasta… al di là dell’argomento disse che sebbene sembrasse semplice come compito si rivelò complicato tanto che il design finale che restituì fu un flop.
Al di là del gusto estetico della soluzione ci disse che le vendite furono pochissime perché un aspetto che non aveva tenuto in considerazione a sufficienza era quello dello spessore costante della pasta, dove infatti in sezione si avevano dei cambiamenti anche piccoli di spessore accadeva inevitabilmente che la cottura fosse disomogenea e quindi certe parti magari al dente, altre scotte…
Ripeto anche se può sembrare banale dare un’idea vincente ad un concorso del genere è tutt’altro che facile, per questo finisco col dire che il montepremi per un potenziale vincitore (senza considerare tutte le centinaia di proposte che arriveranno) è “ridicolo”

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Spero che non mi abbiate preso sul serio circa la mia partecipazione al concorso.

@illo76 se fai sul serio la tua idea non è male

l’unica cosa se posso suggerirti, ho dei dubbi sul ricciolo sopra, per un solo motivo
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nella pasta in foto “casareccia” ho notato che anche cuocendola bene rimane sempre un pò dura al centro
personalmente a me non dispiace, però alcuni si lamentano (credo che questo dipenda dalle curvature)

Hai frainteso, ho postato il progetto di Giugiaro di ho parlato poco sopra e di cui proprio il problema dello spessore e della cottura sbagliata ha decretato l’insuccesso.

Era della Voilello e non della Barilla

ok ho frainteso, ho visto anche gli schizzi credevo che ti stessi cimentando :slight_smile: (perché no)

ma alla fine, del al progetto menzionato di Giugiaro che non’è stato preso in carico, poi è stato pagato?

Francamente tutte ste menate, per non dire altro, gli antichi nemmeno se le ponevano. Esistevano quattro tipi di pasta risicati, tra i quali il celeberrimo spaghetto, semplice semplice, sezione costante, et voilà! mangiavano bene, sano e figliavano tanto…

Ora siamo presi dalla forma, dal senso estetico che prevale sul gusto o sulla qualità, dal pezzettino duro tra i denti che la signora radical chic non tollera durante i pasti: che orrore! Siamo attenti a delle banalità tanto per complicare le nostre vite già difficili e così tanto strumentalizzate.

Ci manca pure che chiamino lo studio della povera defunta “Zaha Hadid” per farci una pasta tutta aerodinamica che scivoli in bocca senza muovere le labbra; cottura? Trenta secondi! :man_facepalming:

Come non è stato preso in carico! L’hanno messa in produzione e ci son stati elogi e articoli di critiche che osannavano lo stile italiano e il genio e bla bla bla…
Poi il mercato ha fatto il suo, le vendite non sono mai decollate per il problema che ti ho riportato e che per onestà lo stesso Giugiaro ha ammesso, e quel tipo di pasta è stata ritirata dal mercato.
La Voiello hai voglia che l’abbia pagato, e penso pure tanto.

Ps conoscendomi al di là di partecipare o meno ad un concorso del genere so che la mia testa in parallelo continua in parallelo a pensarci sopra… il mestiere del progettista è così, la testa non stacca mai… poi potresti stare a ragionare per anni senza alcuno spunto come invece avere l’intuizione fulminante e istantanea; è un processo in background :wink:

a quindi è stata venduta e poi ritirata, peggio ancora :man_facepalming:

quindi la questione della diversa cottura era della foto che hai postata
(come avevo detto il mio dubbio era proprio quello)
però mi sorprende come non avessero tenuto in considerazione una cosa simile
secondo il mio immaginario, a certi livelli prima di cimentarsi in progetti nuovi del tutto sconosciuti
chiederei all’azienda di conoscere le fasi della lavorazione i particolari sui formati ecc
non credo che chiedo troppo o sbaglio? qualche settimana fa ho visto il tg dove si parlava delle auto nuove più costose e in alcuni casi “particolari” il cliente viene coinvolto nella realizzazione addirittura presentandosi più volte nella sede per prendere misure scegliere i particolari ecc come il colore dello smalto della moglie :slight_smile:

ma credo che non sto dicendo nulla di strano, come potrebbe un studio di Designer passare che ne so, da un’automobile, ad una bevanda a uno spazzolino o alla pasta senza avere una conoscenza di esso?

Beh, in quel caso l’errore direi che è stato condiviso dall’azienda produttrice che ha (inconsapevolmente) dato tutto il valore del progetto alla firma senza testare debitamente una preserie…
Per quanto riguarda l’ultimo tuo pensiero sappi che uno dei dogmi più ripetuti al Politecnico nella facoltà di disegno industriale era e penso tutt’ora sia “dal cucchiaio alla città”
Volendo intendere (senza arroganza) che il campo d’azione del designer (vocabolo che preferisco sostituire con progettista) debba poter spaziare in lungo e in largo a seconda del cliente e del settore merceologico da approfondire. L’attitudine deve essere quella sempre di approfondire, anche con umiltà, ogni settore che esplora per la prima volta, con curiosità ma anche con un occhio diverso da quello di chi magari lavora giá da anni in un campo e che proprio per questo aspetto, potrebbe portare un contributo nuovo e diverso dai soliti.
Poi è innegabile che l’esperienza che si matura in un campo dia un apporto di competenza e professionalità che un novizio non può avere…

pasta

avranno letto questa discussione, non saprei se hanno indetto un concorso a premio
ma come sembra, un noto marchio ha realizzato un nuovo formato di pasta.

Che l’abbia disegnata Marco? :joy:

No tranquillo, mai vista prima :grinning_face_with_smiling_eyes: