Problema Polisuperficie aperta

Beh guarda, io uso altri sw molto più costosi solo perché ho le licenze accademiche e mi sono fatto un po’di esperienza ma con Rhino ho difficoltà.

Poco sopra avevo posto una domanda perché il comando patch che sembrava aver funzionato in realtà crea superfici che vanno oltre i limiti selezionati.
Mi piacerebbe sapere come si ottengono le forme desiderate con questo software (di cui ho voluto acquistare la licenza).

Scusa l’intrusione, Luca …

Secondo me non c’e’ una risposta univoca.
Dipende molto da quale forma vuoi ottenere.

Se proponi un caso specifico hai piu’ possibilita’ di ottenere risposte utili. :slight_smile:

Personalmete trovo molto difficile dare indicazioni generiche, non solo perche’ la mia esperienza riguarda un ambito limitato, ma anche perche’ Rhino e’ spesso paragonato a una cassetta di attrezzi.
Contiene molti strumenti (e sul giusto numero dei comandi ci sono opinioni molto diverse tra i vari utilizzatori ), strumenti spesso piuttosto semplici, che possono essere combinati secondo strategie molto diverse.
Molti utilizzatori apprezzano questa flessiblita’, che spesso consente di cercare vie alternative per ottenere lo stesso scopo.

Pur mostrando a mio parere una certa predilezione per architettura e industrial design, Rhino e’ utilizzato, spesso, insieme con altri software, anche per cose molto diverse.
Sicuramente vuole essere diverso dai programmi a cui accenni (Catia ecc.).
Rhino vuole esssere un ‘modellatore’, non un CAD (e’ un po’ snob, il ragazzo… pazienza :wink: )
E in effetti usandolo si nota una impostazione diversa rispetto ai classici CAD meccanici.
… Forse ha ereditato qualche gene dall’amato/odiato ACAD … mah :wink:

Ah, direi che puo’ rivelarsi un po’ ‘selvaggio’ a volte.
Gli hanno dato un nome abbastanza appropriato … :smile:

La domanda specifica l’ho posta sopra col mio primo post.

Il mio intervento non vuole minimamente smontare Rhino di cui ho appena pagato (non ancora ricevuto il codice) la licenza. Mi interessa molto, ma vorrei poter lavorare fluentemente come riesco a fare con Catia. Tutto qui. Capisco che è solo questione di sbatterci un po’ la testa.
So che Rhino è molto duttile, ma per la mia formazione/esperienza non molto rapido, ma sicuramente perchè non lo conosco e vorrei conoscerlo. Mi interessa Rhino per poter disegnare velivoli.

Mi incuriosisce questo https://betterlivingthroughcnc.com/2011/04/ e questo https://aircraftgeometrycodes.wordpress.com/

Matlab lo sto approfondendo, Rhino vorrei conoscerlo, Catia lo uso con scioltezza, Pyton è in fondo alla lista.
Mi interesso a tutto ciò che può aiutarmi nel disegno di velivoli (dalle forme alla struttura).

Spero di poter contare su di voi.

Intendi questa ?

_ShowEdges e setti Naked Edges … o l’equivalente in italiano, se usi i comandi ‘locailzzati’.
( Personalmente ti consiglio di usarlo in inglese, sara’ molto piu’ semplice usufruire del forum internazionale )

Quanto alla strategia per disegnare la forma postata da Flaminia …
Il free-form non e’ il mio campo (altri sapranno darti indicazioni valide), comunque per quel poco che capisco io, prima vorrei sapere quali sono i vincoli/le tolleranze. Cioe’ quali punti o curve bisogna rispettare.
E cosa di questi punti o curve: X e/o Y e/o Z con quale precisione … o indicazioni simili …

Il primo link che citi direi che riguarda la modellazione Sub-D,
Su Rhino 6 c’e’ gia’ qualcosa, per la documentazione vedi quanto ho detto a Fabio:

Il secondo link credo parli di modellazione parametrica, che su Rhino significa Grasshopper
(vedi l’omonimo comando in Rhino 6)

Per quanto riguarda i veilvoli … l’esperto nonche’ pilota e’ Giuseppe. :slight_smile:
Credo sara’ felice di poter disquisire di aerei . :wink:

Se ho dato l’impressione di voler difendere Rhino, mi sono espresso male.
Non sono della McNeel, ne’ rivenditore.
Anzi di solito sono parecchio severo con Rhino.
… E sono il primo a non riuscire a … inquadrarlo.

Quindi … per quanto mi riguarda, smonta pure ilberamente quello che preferisci …non mi riguarda. :slight_smile:
( Anzi, al massimo, nel caso ti do una mano … :smile: )

Devo dire che ho conosciuto qualcuno qui in questo forum è siete tutte gentili. Spero siano tutti così.
In altri forum sul cad non c’è questo clima.
Nel secondo sito si parla di script non di GH.

Tsplines e subD sono la stessa cosa?

Direi di no.
Pero’ con le T-Splines (o almeno con l’omonimo defunto plug-in per Rhino) si ottiene lo stesso tipo di risultato che ottieni con le Sub-D.

Cioe’ tu disegni un reticolo (una mesh) e poi il software ricava da questo una forma ‘arrotondata’

La forma puo’ essere ancora una mesh, oppure, come per il plug-in T-Splines o i nuovi comandi Rhino6, composta da normali superfici Nurbs.

Le Sub-D sono nate come strumento per le mesh.
Ottenere una mesh e’ relativamente semplice, molto piu’ complesso ottenere delle Nurbs.
Infatti la tecnologia T-Splines e’ proprietaria ( comprata poi da Autodesk ), quindi non piu’ disponibile per Rhino.
Mentre la tecnologia usata da Rhino 6 e’ frutto del genio matematico di Dale Lear, chief scientist di McNeel.

Se vedi le discussioni sul forum (nel link) che ho indicato nel post precedente credo che capirai senz’altro meglio il problema.

Hehe … questo e’ senza dubbio un vanto di Rhino/RMA :slight_smile:

Queste superfici posso avere qualità sufficienti per fini di produzione?

Non saprei … non ho ancora provato questi comandi …
E non so neanche di quali qualita’ hai bisogno …
Sorry

Spero che qualcuno abbia gia’ fatto qualche prova …

mi riferisco a stampi per superfici in composito.

Ciao Luca,

  • Il comando per vedere dove la polisrf non è chiusa è _ShowEdges -> Naked Edges
  • Hai detto bene, il modello ha diversi errori che vanno risolti prima di preoccuparsi su come chiuderlo.

…e personalmente mi lasciano moooolto in dubbio modelli di questo tipo con spessori che finiscono a zero e la cui producibilità è assai improbabile…correggere il modello finisce per essere accademia rispetto a capire come è stato approcciato l’insieme del progetto.

Il clima è lo stesso dal 1995…:smile: e come puoi comprendere, dato il tempo trascorso, in molti ci conosciamo personalmente.

T-S/SubD
Fanno lo stesso mestiere, partono dallo stesso approccio ma non sono la stessa cosa. Quello che, alla fine della fiera, l’utente avrà in mano come strumenti è simile.
Differenza primaria: Con le T-Spline si lavora in ambienteT-S e alla fine si converte in NURBS, Con le nostre SubD in via di sviluppo l’idea è che non ci sia interruzione di ambiente e si possano far interagire con le altre topologie.

Definisci “Qualità di produzione”.
Stampi in composito sono un benchmark scarso… data la natura del materiale che ci va sopra e le limitazioni di forma che ne derivano. Se ti riferisci a qualcosa su cui ha senso ragionare interpellando il Sig. Reynolds… si è fatto di tutto e se posso dire… con un discreto successo.

Forse é questo il motivo del clima amichevole e rispettoso: il fatto che vi conosciate personalmente.

Ehm bè Reynolds deve esserci necessariamente.
Approfondisco la mia domanda.

Spesso ho sentito dire che modellatori nati per il free form non garantiscono qualità e finezza ingegneristica che possono garantire altri ambienti di sviluppo.
Non é un confronto tra Rhino ed altri sw. Mi spiego. Tra i vari moduli per la progettazione Catia ha un modulo subD (IMA…) ed uno di modellazione 3D diciamo di fino. Le superfici realizzate col primo modulo non possono essere usate per la produzione ma il disegno va rifatto in ambiente GenerslShapeDesign. Così hanno detto formatori Catia v5.
Per cui mi chiedo se debba avvenire la stessa cosa in Rhino.

PS grazie per la risposta al mio primo quesito. :grinning:

La finezza ingegneristica mi piace. Temo - però - che venga dopo quella matematica e geometrica.

Rhino è preciso (fine) quanto le cifre dopo la virgola consentono. Abbastanza per qualunque applicazione umana.
Non conosco Catia ma mi piace moltissimo l’idea di vendere un modulo il cui risultato deve essere rifatto in un altro modulo. Commercialmente parlando lo trovo geniale.

Ma torniamo alla finezza ingegneristica e vediamo un esempio.
Partiamo da un NACA serie 4 cifre simmetrico (0012) per il quale considereremo la semiparte superiore.
Abbiamo - da manuale - 66 punti a coordinate.
Nell’immagine che allego ho usato la lista di punti per generare due curve (stessi punti) di cui è impossibile dire la differenza ad occhio ma che generano due grafici di curvatura MOLTO diversi…
Usandone una si è rozzi…usando l’altra si è …fini. Stesso software diverso sapere.


Poi magari capita che si usi quella giusta ma il software CAM che freserà vuorrà le mesh su cui interpolare per il calcolo del percorso utensile…

In conclusione: come puoi immaginare ne sento di ogni… il mio sistema è quello di dare credito a quelli che dicono dopo aver fatto.

Tralasciando l’ovvia considerazione che preciso quanto sia il modello matematico, se poi taglio con la motosega a che cosa mi è servito il disegno preciso?.

Non conosco Catia ma mi piace moltissimo l’idea di vendere un modulo il cui risultato deve essere rifatto in un altro modulo. Commercialmente parlando lo trovo geniale.

IMA consente di ottenere forme rapidamente, poi ricrei le superfici dalle linee generate da intersezioni disegno subD-piano. Se medie e grosse (molto) aziende acquistano questi moduli evidentemente un motivo c’è, non credo siano così stupidi da abboccare da una manovra di marketing. E’ più facile che io non ti sappia spiegare le differenze profonde tra i moduli.

Ok che aumentare le cifre dopo la virgola significa migliorare la definizione, ma questo dipende anche dalle dimensioni del modello da creare, se hai l’ala di un Airbus o non so cos’altro, potrebbe essere già accettabile un arrotondamento alla parte intera.

La questione era: ciò che realizzo con le subD ad esempio, convertite poi in Nurbs sono superfici matematicamente buone (detto anche qui che chi disegna lo abbia fatto con criterio) per fini ripeto di produzione/stampa/analisi “di fino”?

PS mi interessa molto come hai importato i punti. :slight_smile: Non sapevo che 66 fosse il numero minimo per creare il profilo. Sul sito della facoltà dell’Illinois si può scegliere il numero di punti anche di molto superiore.

Moduli: mi fido molto più di quello che dici tu.
Ripeto non conosco il prodotto e non entro nel merito.
Le SubD hanno essenzialmente due tipi di approccio: MESH based e Limit Surface based.
Il primo ha il vantaggio di farti parlare presto e bene con un mare di modellatori fatti per un certo tipo di prodotto tipo “entertainment”. E manco questo è completamente vero dato che Pixar ha rilasciato una libreria di SubD basta su limit surface e non MESH…
La via del Limit Surface permette una approssimazione…come dire… molto buona, quella Mesh based molto meno e al costo di vagonate di poligoni per render “liscio” (visivamente perchè è quello che interessa) il tutto.
Con l’approccio Limit surface non c’è bisogno di moduli. Le geometrie che tiri fuori non è “stile” ma roba che usi subito.
FEM si muove nella stessa direzione: basta mesh e discretizzazione, nuovi approcci MESH-free con la possibilità di risoluzione localizzata.
Spero di aver fatto maggiore chiarezza.
NACA 0012: Guarda che bello Non ero nemmeno nato e a Langley mettevano giù le coordinate dei punti… e metterne tanti aiutava.
Oggi serve meno. E’ un po’ come mettere in tavola. Serve, a volte, ma non servirà più.
Importare i punti era solo uno spunto (scusa il gioco di parole…) lo puoi fare anche con Python o altro. Nella definizione che vedi ho solo un po’ pasticciato con il testo importato per fargli assumere un “look” da numeri e poi generare punti su cui interpolare curve.

Grazie mille Giuseppe per la disponibilità, certamente è più chiaro.

Ho trovato anche questo…

Rhino SubD surfaces are predictable, measureable, and manufacturable. They can be converted to either high quality NURBS or mesh (quads or triangles) objects when needed.
fonte https://docs.google.com/document/d/1BsNLtTj8s0J-7uBuuKDRWJq6VtOLe_WlgPi-oQ7SxoI/edit?usp=sharing

…che risponde anche ai miei dubbi.

e anche … The ToNurbs command converts a Rhino SubD object into NURBS patches.

quindi in Rhino6 posso lavorare con le mesh, poi passare in subD quindi a NURBS?

No…:wink:

SubD in Rhino è un progetto a lungo termine che non è contenuto in Rhino 6 ma prosegue nelle WIP/Beta di Rhino 7. Come sempre queste versioni sono accessibili a coloro che dispongono della versione corrente.Si invece per il discorso mesh-Subd-NURBS. Un flusso di lavoro ragionevole quando si parte da nuvola di punti o scansioni. Meno ragionevole partendo da zero.

Il fatto che passi per le subD e poi converti in Nurbs presumo che porterà a degli arrotondamenti entro tolleranza impostata… quello che posso garantire io (e quelli che affermano diversamente penso siano dei C**lioni patentati perché non hanno mai portato delle prove su cui basare le loro affermazioni) è che Rhino è preciso, punto! L’unica cosa che ho trovato “imprecisa” sono le persone che lo usano pretendendo che il cad sopperisca alle loro lacune culturali (ma non mi risulta esistano programmi in grado di fare questo).
Faccio stampi per lavorazione dei metalli a freddo e ogni lavorazione viene precisa al centesimo… e non uso Rhino da un paio d’anni, lo uso dalla versione 1.0 (mi pare corresse l’anno 98 o 99) e non mi ha mai fatto un errore (e se c’era qualcosa che non andava, stai sicuro che aveva sbagliato il disegnatore perché anche il CAM ha sempre importato le superfici di Rhino senza alcun errore).

Ne sono certo Lucio, altrimenti non compravo Rhino6… Qui il problema sono io che non conosco Rhino :laughing: ma che desidero conoscere.
Purtroppo provenire da altri software condiziona.

Per rispondere a Giuseppe:
Sai bene che una delle parti più complesse da disegnare nei velivoli sono i raccordi alari.
Ho visto usare tspline efficacemente e mi chiedevo se con le subD (ho visto dei comandi in Rhino6) potevo realizzare raccordi puliti. Sai bene che il profilo é quello e non si può cambiare, quindi l’ala é data e i raccordi si fanno ormai avendo cura che la superficie non sia ad angoli acuti per ragioni aerodinamiche (resistenze parassite).