Certamente, tutto dipende dal punto di vista e dal tipo di obiettivo utilizzato…
Diciamo che, per avere un’idea di quanto dovrebbe essere sfocato lo sfondo, bisognerebbe fare una foto dal vivo ad una scena che sia simile a quella che vogliamo riprodurre nel render.
Il discorso stilistico di accentuare più o meno alcuni effetti per far cogliere dei particolari dovrebbe essere comunque qualcosa che sfugge, quasi impercettibile… altrimenti avremo l’effetto contrario (almeno per me, se l’immagine non è bilanciata, l’occhio mi parte alla ricerca del difetto…).
A volte conviene avere una scena volutamente astratta così da non cadere nell’effetto “vorrei ma non posso” (vorrei fare una scena realistica al 100% ma riesco fino al 90%…).
Comunque sono mie considerazioni da profano del render… sono una pippa a renderizzare…
Il render può essere realistico, addirittura fotorealistico, dipende dal taglio che si vuole dare all’immagine, ma non devi pensarlo concettualmente come una banale foto, semmai, vedilo più come un “dipinto”.
Se avessi ricercato un mero fotorealismo, avrei dovuto lasciare tutto nitido, così come il nostro occhio vede anche in lontananza, a meno che la visione diventi offuscata a causa della cataratta .
Questa, per esempio, è una immagine di DOF applicato in un interno.
Come puoi notare, l’intensità della sfocatura è uguale a quella applicata nel mio render.
Se avessero sfocato di poco lo sfondo, gli oggetti in primo piano sarebbero risaltati in maniera debole.
La trovi poco realistica? Certamente; è un “effetto speciale” che conferisce carattere e corpo all’immagine, altrimenti sarebbe stata come una dozzinale fotografia.
Vedi quest’altra:
Considera che la resa di un esterno non è come quella di un interno, per luci, particolari, ecc.
I render d’interni sono più accattivanti, difficili da realizzare ma danno più soddisfazioni in termini di fotorealismo.
Ciao David
a mio parere la minor resa a confronto dei tuoi ultimi esempi che hai postato è data dall’estensione degli oggetti in primo piano. L’ombrellone e le piante ai lati riempiono tutta la vista. Prova ad attivare il dof che ti aiuta a sfumare anche gli elementi in primo piano e ai lati.
Inoltre l’azzurro che va a scemare da sinistra a destra non mi convince.
Sergio, il dof in Vray non l’ho mai usato (in architettura, di cui mi occupo, non viene molto usato), proverò a fare qualcosa prossimamente.
Per quanto riguarda il cielo, cosa non ti convince? Il viraggio dal celeste intenso a quello pallido di destra? (Si tratta di una mappa reale di un cielo; considerando che la luce della scena proviene da destra, ho cercato di usare una mappa che si avvicinasse quanto meglio alla posizione del sole impostata nel render; dove c’è il sole è comprensibile che l’illuminazione risulti più intensa, i colori della sfera celeste tendono a sovraesporsi in prossimità dell’astro…).
In questa immagine è come se avessi applicato un dof: ho utilizzato una sfocatura a diaframma (Photoshop).
Inoltre, vi consiglio, se potete, di aprire le immagini in Photoshop e visualizzarle con questo o con un software simile, perché, se usate il visualizzatore di Windows 10, il risultato è penoso: l’immagine si vede tutta nebulosa.
Ciao David, alla fine io preferisco questa a tutte le altre, nonostante le piante sullo sfondo abbiano qualcosina di posticcio.
Parere personale ma la sfocatura ha portato più rogne che vantaggi.
Del resto la sfocatura non è mica obbligatoria.
Da profano giudico un render buono se non lo distinguo da una fotografia.
E non credo che ci siano problemi per scattare una foto di questo tipo con una profondità di campo infinita.
Eh già! La sfocatura è partita dal suggerimento di Massimo, mi sono detto: “Perché non provare a sfocare un po’ lo sfondo? vediamo cosa succede”.
Gli alberi fanno parte della libreria di Vray, sono così, il software in questione calcola le luci e ombre in questo modo… direi, uno degli aspetti più ostici per un renderizzatore: la rappresentazione di elementi naturalistici, appunto, come piante, alberi e simili. Se devo essere sincero non sono il massimo della fedeltà… saranno i colori delle fronde… non saprei…
… forse se quegli alberi non ci fossero… hai provato?
E’ nato così e morirà così (questo render); togli, aggiugi; sfoca di più, di meno; togli la nuvoletta, rimettila; “spalma la cera, leva la cera”… Non si finirebbe mai di apportare modifiche e aggiustamenti: ognuno lo vede a modo suo e non potrà mai essere “perfetto”.
Alla fine non credo sia inguardabile o fin troppo finto… ne ho visti di peggio fatti anche da abili renderisti! (considera che non mi sono mai cimentato in questo genere di lavoro più da interior design che da progettista puro).
Alla fine è un test render che mi è servito, anche grazie ai vostri suggerimenti, di sperimentare piccole soluzioni. Il confronto (quello sano) è una delle basi dell’esperienza.
… il modo dei rendering è questo… concordo sul fatto che non si finisce mai di ritoccare e apportare modifiche…
dicevo proprio per questo, così magari ti rendi conto di un’altra possibilità…
Solo ai fini di imparare, non è una critica al render (che comunque è molto bello), ma studiando le possibilità magari al prossimo avrai capito più cose.
Concordo con Gambler nel preferire l’immagine priva di sfocatura. Anche la pianta a sinistra si inserisce meglio nel contesto.
Ragazzi, se posso dire la mia.
Gli effetti di sfocatura, secondo il mio modesto parere, vanno più che bene nelle immagini che rappresentano oggetti disposti in ambienti interni, nei generi di “still life”, al fine di mettere in risalto uno o più oggetti rispetto al contesto.
I due esempi postati sopra sono abbastanza esplicativi.
La striscia di vegetazione a ridosso della siepe non è un viale alberato che prosegue in lontananza, tanto meno una selva oscura, serve soltanto a chiudere e a definire una composizione, delimitare uno spazio in cui sono racchiusi degli arredi per esterni.
Per il genere “product design” o anche “automotive”, gli effetti di sfocatura possono dare quella marcia in più all’immagine.
In questo caso, ricorrere ad una sfocatura dello sfondo ha poco senso. Ogni elemento si legge bene e, seppur ci sia la presenza di diversi elementi di verde, non penso che questi facciano tantissima confusione al punto tale da creare un disturbo visivo.
In questo render ho applicato un DOF.
Credo che in questo tipo di immagini la sfocatura si apprezzi meglio, o mi sbaglio?
concordo… mi sa che inizio a sperimentare il DOF pure io appena ho un filo di tempo… gran bei rendering di interior.
A guardare il risultato applicando il dof ho alcune perplessità. E’ a fuoco il basamento del tavolino ma non il basamento della sedia a destra; ma soprattutto se si confronta la parete con lo schienale della sedia più distante comunque più vicina rispetto alla camera.
… oppure sono io che non ci capisco nulla …
Ho caricato l’immagine a cui ho applicato una sfocatura diaframma, volendo lasciare a fuoco soltanto la zona centrale del tavolino, tutto il resto sfumato.
Ho duemila versioni di uno stesso file… mi capita di non capirci più niente…
Mi interessa un risultato che sia quantomeno decente: la “perfezione” la lascio ai più esigenti.
Quest’ultimo rendering anche se ha il risultato di focalizzare l’attenzione su una zona ben precisa può sembrare innaturale perché fatto con photoshop per il quale l’immagine è totalmente piana, probabilmente l’opzione del renderizzatore giocherebbe in modo più realistico sulla profondità di campo.
Ma queste sono solo disquisizioni tecniche, poi si tratta di sensibilità di che le realizza, che spesso può fare uso di esagerazione o accentuazioni per conferire più dramma ad una immagine che magari al naturale non potrebbe mai avere. E’ un po’ come quando si realizza un bozzetto a mano, dove dettagli di più una zona mentre lasci indefinita quella che non ti interessa, tanto sai che l’occhio completa da se l’insieme.
Paolo
Questo sembra un DOF radiale che prescinde dalla vera distanza osservatore oggetto a fuoco…
Sì, esatto!
ehhh lo immaginavo… utilissimo “trucco e parrucco” ma solo se hai un oggetto in primo piano e il resto della scena da far sparire. Se invece hai più cose nel raggio della messa a fuoco ma a profondità diverse… fa effetto occhiali sporchi.