Superfici AAA+

Ciao
Vorrei chiedere agli addetti ai lavori, in particolare a Giuseppe, se nel campo automobilistico sta accadendo qualcosa in fatto di superfici di nuova generazione, oserei dire, che probabilmente diamo per scontato , perché le auto le abbiamo sotto gli occhi tutti i giorni e non ce ne rendiamo conto. Chiedo perché sono rimasto colpito, probabilmente perché ultimamente mi sto impegnando nella modellazione di auto, da un modello della Renault di classe economica credo, insomma una Clio, è stata come una folgorazione (spero di non essere "fulminato ", come diciamo a Firenze quando uno elle’ un po’ di fori), osservando con l’occhio dell’interessato mi sono chiesto se non siamo oltre, cioè si sta lavorando considerando le superfici come specchi, quindi ben oltre una buona o sufficiente continuità. Incuriosito ho osservato anche un altro modello, certamente gli ultimi, sempre della Renault e "mi sono persuaso " che qualcosa di nuovo c’è. Da sempre convinto che fare le cose bene, piuttosto che male, i costi sono gli stessi, ecco che forse questa domanda banale, ma non tanto, se la sono fatta anche in questo campo, e proprio quelli, i francesi, che le automobili non le hanno mai sapute fare. Ho osservato anche delle Audi e delle Mercedes e non hanno lo stesso grado di qualità pur essendo di classe ben superiore. La curiosità è tanta e fare questo post è stato irresistibile, spero mi perdoniate, e spero però di ricevere delle risposte. Geazie mille.
Max

Bella domanda Max!
Le auto non le sapranno fare (belle) tranne qualche esempio che a me piace da morire (Alpine) e prototipi LM ma c’è da dire che sono stati i primi a metterci le mani matematicamente.
De Casteljau - Citroen è una bella accoppiata storica…
Al momento direi che ci sono già tutti gli strumenti per controllare curvature e continuità interna ed esterna. A quel punto dipende unicamente dallo stile che si vuole usare.
Gli strumenti sono sempre più sviluppati (i pochi che lo fanno) verso una semplificazione dell’uso. Ma la materia prima matematica resta quella.
Pensa io sono folgorato dal problema contrario. Ovvero, a fronte di tali e tanti strumenti come ancora vengano fuori cose imbarazzanti in ambiti vari del design.

Giuseppe mi ricollego ad un post di qualche tempo fa dove si parlava di modellare un nuovo tipo di pasta:

Illo descrisse che a parte il lato estetico, non si tenne conto dello spessore della pasta che deve esser cotta

io senza saper leggere e scrivere nel post (che si parlava di un concorso a premio) ritenevo che per fare un buon lavoro non’era affatto facile, proprio perché si doveva tener conto di tanti fattori tra cui quelli citati.

premesso che nessuno è infallibile e tutti possiamo sbagliare, ma erro a pensare che sopratutto quando un nome è altosonante e capita una cosa simile dovrebbe fare un “mea culpa” e fare di tutto per rimediare?

detto questo, tornando al post, sarà un mio pensiero (nel caso “mi corrigerete”) ma noto che grandi brand non importa il rincaro finale, vengono inserite figure a volte anche senza esperienza oppure giusto qualche mese, non voglio svalutare nessuno, tanto meno chi inizia (tutti partiamo da qualche parte) ma mi sembra che ci si fida di una sola persona responsabile di un reparto di tutto il resto non conta nulla, anche se si è alle prime armi vai bene tanto c’é il responsabile che quindi prende lui tutte le decisioni senza ovviamente confrontarsi con nessuno essendo che coloro che lo affiancano non possono avere voce in capitolo proprio per mancanza di esperienza, e questo mi sembra anche un modo semplice di gestire, perché chi ha 20 / 30 anni di esperienza si fa affiancare solo da figure fresche di studio mi sembra un modo per vincere facile senza contraddittori, cosa ne dite? può essere “anche” questo uno dei motivi che poi porta a quello che hai citato:

Come ha detto bene Giuseppe, gli strumenti per una modellazione ottimale ci sono già tutti da tempo e comunque non sono gli strumenti che condizionano necessariamente o devono condizionare lo stile di un’auto. La differenza percepita sono lo stile e la qualità tecnica degli assemblaggi delle varie parti insieme ai materiali utilizzati. E’ ovvio che una Audi, Bmw avranno un livello qualitativo percepibile diverso da una generica Renault o Fiat perché la qualità nel definire i particolari (anche solo le tolleranze nei tagli delle superfici in corrispondenza di portiere e cofani) è molto superiore, maggiore investimenti in ricerca e tecnologia che poi sono ripagati da un ricavo maggiore con un target di prezzo superiore. Diciamo che le case con target più bassi, le auto più popolari, fanno quello che possono con meno risorse per non lievitare i costi.

Ricollegandomi a Salvio, la figura del responsabile circondato da giovani è corretta perché il responsabile ha dalla sua l’esperienza e i giovani la “freschezza” delle idee. E’ un mix importante che fa crescere i giovani con una figura di sicura esperienza che traghetta le idee verso una coerenza col marchio e una sicura fattibilità. Diciamo che il vero motore sono i giovani , mentre il responsabile diventa il referente dell’azienda che filtra e conduce per mano a risultati attendibili.

Paolo

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Buongiorno
Per favore andate a vedere di persona l’ultima Renault Clio e poi parliamo
Ciao
Max

Max, non ho ben capito la domanda. :crazy_face:

Paolo, non so se sono stato abbastanza chiaro ma per quanto mi riguarda non’é che non sono daccordo su questa politica, ma sono sicuro che c’é un tassello che non si incastra perfettamente.

il mio dubbio non’é che un’azienda deve avere tutte persone super esperte sarebbe impossibile economicamente e anche forse poco fattibile chissà quanti conflitti tra esperti con idee differenti.

sarà un mio parere, ma credo che in tante situazioni l’anello debole di questa situazione e che il responsabile (poi bisognerebbe vedere quanto “esperto” e capace di gestire varie situazioni o ancora persone) ma alla base c’é una delega di responsabilità a persone non adatte al “giovanotto” di turno.
e secondo me è proprio questo il vero problema, perché una cosa e che una persona esperta chiede all’azienda di prendere un aiuto per la mole eccessiva di lavoro, che quindi lo deve ovviamente formare per bene sui metodi dell’azienda e seguirlo fino a che il neodipendente non sia autonomo.
altra cosa invece (ed è questo ciò che contesto) sono le grandi aziende che soltanto per usufruire di sgravi fiscali prendono acerbi studenti gli fanno vedere le prime cose da fare e poi da li vai corri, per poi a stagione finita scade il contratto (ed è già fortunato) per poi ricominciare con un’altro ragazzo.

mah non saprei se è sempre stato così o fino a che punto oppure se 40/50 anni fa era tutto diverso, penso anche ultimamente alle biografie tipo zuckerberg o jobs dove a quasi l’uscita del nuovo MAC non avevano nemmeno i nuovi font nel programma di testi (notizia vero o meno poi chissà)

comunque era giusto per allargare il discorso, avere un confronto e sentire pensieri differenti,
mentre Paolo aggiungo a ciò che hai detto riguardo alle blasonate Audi e BMW per quanto ne so, se alle fiere case automobilistiche tedesche non arrivassero più i pezzi delle auto che facciamo in Italia con tutte le qualità che gli vengono attribuite ai suddetti marchi, non riuscirebbero a farli nel loro paese.

Credo che questa ‘approssimazione’ sia normale nelle aziende, piccole o grandi.
Entro certi limiti poi e’ inevitabile, ma di solito si va ben oltre, a causa di incapacita’ e malefede.
( Inoltre chi cerca di agire diversamente spesso finisce col chiudere )
La “societa’ della competizione” porta a questo.
Perfino i tedeschi hanno barato sulle emissioni dei motori diesel …

Tutti 'sti nomi famosi poi spesso sono solo molto bravi a sfruttare e ingannare il prossimo.
Anche Gates a suo tempo ha venduto a IBM un sistema operativo … che non aveva. :smile:

A me sembra chiaro ma leggendo le risposte, Giuseppe a parte a cui chiederei un minimo di approfondimento in più, che non si sia capito ciò che ho chiesto, ripeto: a parte gli strumenti che sono a disposizione e va bene, risulta un balzo in avanti nelle superfici che denotano non solo dei raccordi stupendi, ma sembra che tutto tenda a fare " splendere" la superficie in una sinergia di curve e raggi e quanto altro che si traduce in un colpo d’occhio sempre più ammirato perché vicino alla perfezione.
E parlo in particolar modo della Renault, che a parte gli ultimi vent’anni ha sempre copiato e avuto da imparare, come tutto il resto del mondo, dalle nostre case automobilistiche, ma questa è un’altra storia, concentriamoci sulla domanda, grazie.
Max

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Su questo sono d’accordo con te Il principio di base che ti ho descritto sarebbe valido se poi non ci fosse la politica del risparmio che ti fa assumere secondo gli incentivi e non secondo il merito o la continuità.

Non metto in dubbio questo, si tratta solamente di target di vendita più elevati, non da dove provengono i componenti, è chiaro che se spendi 100 per un componente potrai impiegare il componente su un’auto di un certo livello per garantirti un certo ricavo, se spendi 50 potrai mettere il componente su una macchina di livello inferiore altrimenti alzi il prezzo di vendita.
Paolo

Massimo, capisco il tuo stupore, ma si tratta di STILE e questo si evolve sempre, diciamo che l’asticella si alza sempre perché l’obiettivo è catturare l’emozione di chi acquista.
Al giorno d’oggi si fanno autentici capolavori come anche autentici obrobri. Il tutto con gli stessi strumenti!
Quindi cosa cambia? Stile, materiali e tecnologie.
La matita o gli strumenti CAD possono essere in mano a geni o a incompetenti, sono solo strumenti.

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Tiri in ballo li stile, ma lungi da me ogni pensiero positivo sulle francesi (auto -:slight_smile: )
Sto parlando di meraviglia non del modello, chiaro?
Parlo delle superfici, rileggi gentilmente con attenzione

Aggiungo inoltre che anche in passato nell’automotive si è sempre cercato di controllare in modo maniacale la qualitá delle superfici cercando riflessi fluidi e linee estetiche di livello.
Il fatto che in passato così come nel presente e aggiungo pure nel futuro ci sono e potranno essere dei capolavori così come dei risultati “discutibili” è la riprova che per fortuna (secondo il mio parere) i software di cad sono strumenti (sempre più evoluti) ma come tali restano, è la mano e forse ancor più la testa di chi li adopera a determinare il prodotto.

Infine se mi è concesso un pensiero su quello che può essere il risultato estetico di un modello d’auto: in pare è vero che fare un buon prodotto e farne uno meno buono possa costare uguale, ci sono soluzioni e precisioni d’assemblaggio o di componenti che di per sè fan lievitare i costi…
Per quanto riguarda invece la bellezza estetica di una livrea invece, sebbene sia sempre un aspetto soggettivo e mai totalmente oggettivo (a meno di casi eclatanti) è importante distinguere quelli che sono dei prodotti “wow” che colpiscono per eccentricitá stilistiche ma che poi nel medio lungo tempo diventeranno obsolete o superate (esercizi di forma) e quelli che invece sono il risultato di un attento e curato studio di equilibri di proporzioni, linee, riflessi di come la luce metta in risalto pochi ma importanti stilemi estetici che rendono longevo e duraturo un modello, in modo che anche a distanza di molti anni, a volte parecchi decenni, questa auto sia non solo riconoscibile ma ancora attuale e magari senza tempo, un ICONA.
Ovvio è un risultato difficilissimo ma ne esistono.
Il mercato in generale e quello dell’auto pure tende a cercare di stimolare sempre all’acquisto di un nuovo modello la platea dei potenziali acquirenti, altrimenti le case produttrici vedrebbero crollare le vendite… ergo per paradosso il loro obiettivo va anche contro il concetto di prodotto perfetto (eterno e longevo), se allarghiamo l’argomento anche a tutti i prodotti che possiamo avere in casa intorno a noi vi posso garantire che la loro longevitá viene accuratamente progettata per non andare oltre un certo arco temporale e garantire un continuo movimento del volano delle vendite o anche solo dei pezzi di ricambio.
Scusate se sono andato un pò oltre l’argomento.

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Ecco che tu sei rimasto in tema e ti ringrazio, tuttavia non credo che una Clio ultimo modello sia o possa diventare un’icona, ma lo studio di come possa apparire una superficie nel suo totale e nel particolare sia nella Clio e anche in un altro modello recentissimo, frutto di un attento studio e io credo fermamente una vera e propria rivoluzione silenziosa messa in atto proprio da francesi mentre, logicamente, uno si aspetterebbe i soliti tedeschi, io sono convinto che i cugini d’oltralpe sono già andati molto avanti, e le stupore diventa meraviglia, appunto.

La fanno anche vedere questa zebra:
https://www.instagram.com/p/CQA4PVCjC9m/?utm_medium=share_sheet

Vedi Massimo, lo stupore che provi nel vedere le superfici di cui parli è il risultato di studi (stile in primis) e proporzioni come ha aggiunto giustamente Marco. Magari mettici le nuove vernici che esaltano molto le superfici. Gli strumenti di superfici ti danno il controllo e la possibilità di verifica in tutte le possibili angolazioni ancor prima che il modello sia realizzato, ma è il designer che vuole ottenere un determinato risultato, non capisco perché insisti sul fatto ci siano “superfici di nuova generazione”. Posso essere d’accordo se dici che c’è un modo nuovo di gestire le superfici, rapporti tra concavità e convessità, tipi di raccordo, ecc., ma non riguarda il software ma la bravura del designer.
Per farti un esempio, se io voglio ottenere un determinato risultato, qualcosa che ho in mente, non mi faccio condizionare dal software ma trovo la strada per realizzarlo come voglio, che ci siano o no determinati strumenti. Negli anni 50 /60 si sono create delle auto che sono delle sculture, tanto erano levigate e perfette le superfici, eppure nascevano da schizzi su carta e la bravura del battilastra.
Paolo

Non so voi, ma io non ci ho capito nulla. Sarebbe opportuno accompagnare il commento testuale con qualche esempio, affinché si possa comprendere meglio e non si arrivi a trascendere con perifrasi che allontanano dal nocciolo del discorso.
Mi sembra che Massimo si voglia riferire alla qualità delle superfici (quali superfici? Come dovrebbero essere? Qual è questo riferimento “straordinario”, rivoluzionario, rispetto all’ordinario?).
:thinking:
Sto cercando di interpretare…
Le superfici dei Cad son quelle, non credo abbiano inventato chissà quali altre diavolerie geometrico-matematiche per descriverle. Gli strumenti son quelli (di generazione e analisi).
Lo stile (il design), è quello che cambia, dettato dal “taglio” che la casa automobilistica intende dare ai propri modelli. In tale ambito gioca un ruolo fondamentale il designer, la sua abilità, la sua capacità di esprimere un’idea, di avere un’intuizione diversa…
Poi esistono i cosiddetti “concept”, da sempre più avveniristici, azzardati, più spinti nelle forme, molto diversi dalla controparte reale, cioè quella del mercato automobilistico vero e proprio.

E’ chiaro che se guardi questa (è un concept) dirai “Ammazza che forme! che stile! che superfici!”:


Se guardi questa, invece, avrai un altro grado di stupore, molto meno WoW:
noul-renault-clio-2012
Continuo però a non capire il senso… sarà un mio limite… :man_facepalming:

Poi ci sarebbero queste (navicelle spaziali/aliene
): “Che forma!” ma questo è un altro discorso :joy:
R97ee599081bbdf93df9309e8da5ad8a2

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Paolo
Pare proprio che non ci intendiamo, io non ho mai parlato di sw e tanto meno di sw che fanno i miracoli, leggo però che finalmente stai venendo sul terreno del tema che ho proposto, e in parte ti sei risposto da solo: rapporto tra…
Così come vedi piano piano arriviamo al punto, cioè che non si tratta più di superfici senza soluzione di continuità soltanto ma di qualcosa di più.

wow la navicella è super :+1:

Mi pare di averlo fatto un esempio concreto e cioè la nuova Clio, chi ha voglia si potrebbe recare da un concessionario e "studiarla " attentamente. Salvo che non abbia io avuto le allucinazioni, questa carrozzeria ha qualcosa in più, pare, a mio avviso, che ci sia un’armonia tra convesso e concavo, tra raggio e raggio, tra linea retta e curva, tra le varie sezioni, che rasenta la perfezione. Non so come spiegarvi in altro modo, cioè a dire, ripeto per l’ennesima volta, che si vada oltre la continuità delle superfici, si sia studiato la scocca centimetro x centimetro, curando la restituzione della riflessione come un unico.